Gazzetta dello Sport, 22 ottobre 2018
In Italia ci sono più sessantenni che trentenni. La Lega avanza in Alto Adige. Grillo vuole indebolire il capo dello stato
In Italia ci sono più sessantenni che trentenni
«Per la prima volta dal 1861, cioè da quando ci contiamo, in questo Paese che non figlia ma mantiene livelli di sanità alti, chi ha oltre sessant’anni è più numeroso di chi ne ha meno di trenta. Il 2018 segna il sorpasso degli over sessanta (sono il 28,7 per cento della popolazione italiana) sugli under trenta (il 28,4, ora). Lo dice l’Istituto di studi e ricerca Carlo Cattaneo» [Corrado Zunino, Rep].
Elezioni in Alto Adige, la Lega avanza, il Svp in calo
«Si rivelano un vero terremoto politico le elezioni provinciali di Bolzano dove l’affluenza (73,9) crollata di cinque punti rispetto al 2013, ha favorito il voto italiano rispetto a un maggior astensionismo tedesco, soprattutto nelle valli. La Lega si afferma come terzo partito (finora la sua presenza era quasi irrilevante nella regione altoatesina) attestandosi oltre il 14,1 per cento con il 67 per cento delle sezioni scrutinate, dimostrando di aver raccolto voti anche tra gli elettori di lingua tedesca in Alto Adige, tanto che nella città di Bolzano balza addirittura al primo posto con il 29,5 per cento rispetto al 15 della Südtiroler Volkspartei (83 per cento delle sezioni scrutinate). Un crollo storico pesantissimo quello del Svp che non solo non raggiunge il 40 per cento nel territorio provinciale ma si ferma al 38,7, con uno scarto di 10 punti rispetto alle elezioni del 2013. Al secondo posto, con il 14,2%, il Team Köllesperger, fondato da Paolo Köllesperger, fuoriuscito un mese fa dal Movimento 5 Stelle, diventato il partito della protesta tedesca e vera sorpresa delle elezioni. A seguire i Verdi che raccolgono il 6,8 per cento. Il Pd si ferma al 5% non riuscendo perciò a garantire un’alleanza di governo con il Svp. Irrilevanti i M5S, sostanzialmente inesistente Forza Italia. Una situazione di grande confusione per la Svp, il partito egemone del Sud Tirolo fin dal Dopoguerra, tradizionalmente alleato dei partiti di governo italiano e ora in fortissima crisi, dopo l’ultima alleanza con il Pd. La prospettiva infatti, per raggiungere la maggioranza di almeno 18 consiglieri nel Consiglio Provinciale, è di cercare un alleanza con la Lega, definita però in campagna elettorale “un partito inaffidabile” dal leader Arno Kompatscher» [, Sta]. Lo scrutinio relativo a tutto il Trentino comincia oggi.
Il trasloco dal Piemonte in Lombardia della provincia di Verbania è fallito: il quorum non è stato raggiunto «e quella che avrebbe potuto essere la prima defezione di una Provincia italiana è rimasta una pia illusione» [Griseri, Rep].
Per Grillo il Capo dello Stato ha troppi poteri
La tre giorni di «Italia 5 Stelle» a Roma si è chiusa con uno show di Beppe Grillo contro il Quirinale. «Dovremmo togliere i poteri al capo dello Stato, riformarlo. Il vilipendio... Un capo dello Stato che presiede il Csm, che è capo delle forze armate». Dal M5s hanno preso subito le distanze: «Non vogliamo riformare i poteri del presidente, non è nel contratto di governo». Sul palco del Circo Massimo è salito anche il premier Conte che si è definito «garante del contratto», mentre Di Maio ha lanciato messaggi rassicuranti ai mercati: «Vogliamo restare nell’Unione Europea e nell’euro».
«Fino a una settimana fa nessuno avrebbe potuto supporre che l’adunata grillina del Circo Massimo si sarebbe trasformata in una kermesse antileghista. E invece le denunce televisive di Luigi Di Maio hanno compiuto il “miracolo” di far ribollire il popolo pentastellato e renderlo rabbioso all’indirizzo di Matteo Salvini. Per paradossale che possa apparire, solo Beppe Grillo ha rinnovato la fiducia al ministro dell’Interno spostando la mira in direzione del Capo dello Stato. Con effetti che non possono essere definiti stabilizzanti e con toni che non si sa fino a che punto possano essere presi sul serio. Risultato: il terremoto continua, con scosse che sarebbe arduo definire “di assestamento”» [Paolo Mieli, CdS].