Il Sole 24 Ore, 22 ottobre 2018
Milano è la città più criminale
È Milano a vestire la maglia nera della sicurezza, confermandosi al primo posto per numero di delitti denunciati nel 2017: oltre 7.200 ogni 100mila abitanti. L’«Indice di criminalità 2018», che fotografa le segnalazioni di reati per provincia dove si è compiuto l’illecito, mette in luce alcune criticità sul territorio in base alla tipologia di delitto denunciato. Il capoluogo lombardo, ad esempio, svetta per numero di furti (al secondo posto, dietro Rimini), e in particolare quelli negli esercizi commerciali. «Milano è sempre di più una meta internazionale e il volume dei visitatori, in crescita, incide sulla statistica», spiega Anna Scavuzzo, vicesindaco e assessore alla Sicurezza del Comune. Di fatto, nel 2017 i delitti denunciati sono leggermente diminuiti: -1% rispetto all’anno precedente. «Spingiamo molto sulla formalizzazione delle denunce da parte dei cittadini e abbiamo aumentato i presidi di controllo per le strade», chiosa Scavuzzo.
Il richiamo del turismo
Anche sulla posizione in classifica di Rimini – seconda con circa 6.950 delitti per 100mila abitanti – pesa la presenza dei turisti : «L’area conta 340mila abitanti, ma anche 26 milioni di persone che ogni anno passano qui le vacanze», spiega Jamil Sadegholvaad, assessore alla sicurezza del Comune di Rimini. Rispetto al 2016 i reati riportati alle forze di Polizia sono calati del 3%: «Lavoriamo per aumentare la sicurezza, per esempio illuminando la spiaggia di notte, ma anche su reati più “complessi” come infiltrazioni mafiose nel settore alberghiero».
Se a Milano e Rimini il trend della criminalità risulta in lieve calo rispetto al 2016, i numeri a Rieti, pur essendo nel complesso decisamente inferiori (4.238 reati), sono invece in crescita del 19%: «L’aumento si è verificato a seguito a una nuova ondata di immigrazione – dice Antonio Cicchetti, sindaco di Rieti -. Noi abbiamo potenziato i pattugliamenti e stiamo lavorando per incrementare la video-sorveglianza».
Dall’altra parte della classifica generale ci sono le province “più sicure”: Oristano, Pordenone e Belluno. Determinante, in questi casi, è il fattore demografico della scarsa densità abitativa. «Non è solo un dato statistico – parla il sindaco Andrea Lutzu di Oristano – ma una caratteristica storica della città, abitata da persone tranquille. Qui ogni anno si registrano solo pochi fenomeni che siamo in grado subito di arginare».
I primati sui singoli reati
Va in questa direzione anche Asti, al 39° posto nella classifica generale, che nel 2017 segna un calo del 12% delle denunce su base annua: «Siamo una delle poche città che ancora possiede il servizio di pattugliamento notturno – racconta il sindaco Maurizio Rasero – e stiamo promuovendo forme di “controllo di vicinato” tra cittadini e prefettura».
In base alla tipologia dei illeciti commessi emergono alcune criticità locali: Cagliari e Genova, ad esempio, sono in testa per densità di reati legati agli stupefacenti, soprattutto spaccio e produzione di droga; Trieste e Cagliari spiccano per numero di denunce di violenze sessuali, sempre in rapporto ai residenti; a Savona e provincia si concentra la maggiore densità di furti in abitazione; a Prato e Firenze il picco di episodi di riciclaggio e impiego di denaro sporco. Confermata, infine, l’incidenza più elevata di furti di auto nelle province di Barletta Andria Trani e Bari.
All’altro lato della classifica le province più «sicure»: Oristano, Pordenone e BellunoI primati: Rimini furti, Cagliari droga, Prato riciclaggio, Napoli rapine e Cosenza incendi