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 2018  ottobre 21 Domenica calendario

Rinaldi tra la folla

ROMA A vederlo in mezzo agli attivisti al Circo Massimo, è sembrato il perfetto anello di congiunzione in campo economico tra Lega e M5S. Si è stupito pure lui per l’accoglienza quasi da star: Antonio Maria Rinaldi, 64 anni, docente di economia politica alla università Link Campus, è personaggio ormai molto in voga nei talk show. Sigaro in bocca e camicia griffata tradiscono un certo benessere, ma la parlata romanesca si abbina bene ai suoi concetti basic. «Io er deficit l’avrei portato ar 5 per cento e avrei dato una bella botta agli investimenti, tanto l’Europa sempre a schiaffi te prende», e giù gli applausi di tutti quelli che lo ascoltavano. Rinaldi è vicinissimo al ministro degli Affari europei Paolo Savona e come lui è un euroscettico di lungo corso. «Ricordatevi di una cosa, se l’Italia ha bisogno dell’Europa ancor di più l’Europa ha bisogno dell’Italia. Noi siamo un grandissimo paese, peccato che a volte siamo i primi a scordarcene», e tutti “è vero, è vero”, “bravo!”. Gli chiedono della crisi degli ultimi giorni tra i due alleati di governo. E lui se la cava così: «L’amore non è bello se non è litigarello». Poi altra infilzata di apprezzate frasi fatte: «Rialzare la testa», «ridare dignità al paese per i nostri figli», «voglia di partecipare al cambiamento dell’Italia», «io sono l’ultima ruota del carro di 61 milioni di italiani» (ripetuto più volte), «ci vogliono mettere all’angolo» e anche la precisazione: «So’ un cittadino senza tessera eh, mi hanno invitato a fare una passeggiata qui degli amici e so’ venuto». Di certo la giornata di ieri regala a Rinaldi la certezza di dire cose gradite al momento giusto, politicamente parlando. «Sono stato sondato e ho un ampio gradimento sia tra la base dei 5 Stelle che della Lega», aveva rivelato nei giorni scorsi rispetto alle voci che lo davano in corsa per la presidenza della Consob. «Sarò il garante del risparmio degli italiani», aveva aggiunto (qualcosa di simile al più noto autonominato “avvocato del popolo italiano”, cioè il premier Giuseppe Conte). O magari chissà, visto che le elezioni europee si avvicinano, dove meglio combattere Bruxelles se non proprio a Bruxelles?