il Fatto Quotidiano, 13 ottobre 2018
Mara vs Barbara: alla fine ne sopravviverà una sola
Forse non ve ne siete accorti, ma nel Paese è in atto una delle faide più feroci e devastanti degli ultimi anni, una roba da far passare quella tra i cartelli di Cali e Medellín per una lite condominiale. Sto parlando della faida che vede ai lati opposti della barricata Mara Venier e Barbara D’Urso, ovvero le due condottiere della domenica pomeriggio, ognuna coi rispettivi programmi (Domenica In e Domenica Live). Va premesso che come in tutte le migliori faide della storia, le due, prima della sfida Auditel, erano amiche.
Tant’è che nelle interviste estive entrambe facevano l’in bocca al lupo all’altra, entrambe dicevano che avrebbe vinto l’altra, entrambe parevano votate a un commovente, ammirevole fair play. Dopo la prima domenica, si sono prese a ciabattate. Il nodo centraledella questione è il seguente: la prima domenica, in fatto di ascolti, Mara ha stracciato la D’Urso. La seconda, Mara ha vinto di poco. La terza, la D’Urso ha vinto di pochissimo. La quarta domenica, Mara è tornata in testa. Il pubblico italiano si è dunque spaccato in “dursisti” e “maristi” e il lunedì mattina, intorno alle dieci (orario in cui arrivano le rilevazioni Auditel), si respira un clima da giorno del giudizio che non so voi, ma io metto il tapis roulant davanti alla porta e abbasso le saracinesche almeno finché non si sono sedati i primi tumulti.
Del resto, che le due siano divisive è inevitabile. Barbara D’Urso è in tv ininterrottamente dal lunedì alla domenica, postando foto da playmate e selfie con gli ospiti, Mara passa buona parte dell’anno ai Caraibi col marito, postando video in cui va al mare con i suoi favolosi look da “gattara milionaria”. Barbara intervista in minigonna e in punta di sedia col polpaccio tirato e la schiena inarcata alla Belén, Mara ci manca poco che si tolga le scarpe e chieda all’intervistato di farle dei grattini sotto i piedi. La D’Urso vive di integratori, centrifughe e i prodotti dell’orto e ci tiene a sembrare una ventenne; la Venier, quando posta le sue foto al supermercato, ha un carrello delle dimensioni del Titanic. Si fa chiamare “Zia” perché i 60 li ha passati da un po’ e non pare fregargliene un granché. La D’Urso sguazza nel trash e nel guardare i suoi programmi ci si sente il pubblico del circo, tra lo stupito e l’incredulo. Con Mara ci si sente parte del circo.
Mara è la padrona di casa che ti apre la porta con lo smalto ai piedi che deve ancora asciugare, il gatto che salta da una mensola all’altra, gli amici brilli sul divano e il tavolo coi pasticcini. La D’Urso innesca dinamiche trash, fingendo di rimanerne fuori. La Venier, nel trash, ci si tuffa con allegria e si sporca le mani, per poi leccarsele goduriosamente a favore di telecamera. La D’Urso ha il complesso di avere gli ascolti ma non la stima (famose le sue premesse autocelebrative “Il mio ospite aveva tanti inviti ma ha scelto me”), ma soprattutto, con i suoi “noi siamo inimitabili, gli originali” ha la convinzione di aver inventato qualcosa. Tipo Meucci o Thomas Edison. La Venier si diverte senza complessi.
Con queste premesse, capirete bene che i colpi bassi tra le due erano già scritti, come il futuro scazzo Salvini/Di Maio. La prima domenica Barbara aveva ospite la Lecciso, l’altra Romina. Per la cronaca, mesi fa la D’Urso aveva dichiarato: “Io faccio il 22% pure senza Romina”. Quest’ultima, pur di farle il mazzo, s’è presa un aereo da Los Angeles ed è andata da Mara, vincendo. A quel punto la guerra si sposta su instagram. Mara ringrazia per la vittoria, Barbara inizia la sua esilarante contro-informazione auditel, per cui una volta perde perché “il mio pubblico giovane è ancora al mare”, manco chi guarda Domenica Live avesse una convenzione su lettino e ombrellone. Poi, il primo ottobre, fa lo 0,17% in più di share della Venier e dice che ha vinto con picchi del 20% “nonostante la gente sia ancora al mare”. Come no, a ottobre a Gallipoli non sai dove mettere l’asciugamano. E sottolinea che lei ha “tanta pubblicità” (la Venier invece porella al massimo ha la televendita del Kukident, il sottotesto è questo). Poi, la domenica dopo, riperde di un punto e mezzo ma scrive che ha vinto perché nella sovrapposizione calcola anche la percentuale del programma della Parodi, tra gli insulti generali. Insomma, quando si dice saper perdere. A quel punto il marito della Venier comincia a perculare la D’Urso su instagram, e i dursisti e i maristi si insultano a suon di “Non ha vinto manco con il Ken Umano, la donna barbuta e l’alieno, alla prossima chi chiama? L’uomo falena?”, “Pensa a Zia Mara, che se dai rilevamenti le togli il pubblico col catetere fa il 2%!” e così via.
Nel frattempo, altri colpi di scena: Bianca Berlinguer invita la D’Urso su Rai3, ma la Rai blocca l’ospitata. Allora la D’Urso inizia a ringraziare il pubblico da casa spiegando curve e Auditel come se al pubblico da casa fregasse qualcosa di picchi e share, e infatti sono pizzini per la concorrenza. Mara risponde con un’esilarante siparietto in cui sfotte i tormentoni della D’Urso e in diretta dice che il suo è un programma fatto “col cuoreeee”. E così via, in un crescendo di sfottò, rosicate e dispettucci che stanno appassionando il Paese più di qualunque diatriba politica.
Difficile prevedere chi la spunterà da qui a giugno tra Mara e Barbara, ma una cosa è certa: rimarrà viva solo una delle due.