Corriere della Sera, 12 ottobre 2018
I bimbi scomparsi nelle periferie del Michigan
WASHINGTON Con una massiccia operazione durata un intero giorno, gli agenti federali dell’US Marshals Service hanno ritrovato 123 bambini scomparsi nel Michigan. La retata, chiamata «MISafeKid» (bambini del Michigan in sicurezza), è avvenuta il 26 settembre scorso, destando una grande sorpresa nell’opinione pubblica americana.
Il Michigan è noto per essere la terra di Detroit, la città dell’industria automobilistica e manifatturiera. Secondo le statistiche questo Stato del Nord si colloca al 18° posto nella classifica dei territori ordinata sulla base della ricchezza. Ma altri numeri ne segnalano il progressivo declino, cominciato nel 2006. Per esempio è solo al 38° nella crescita dell’occupazione, molto indietro rispetto alla ripresa consolidata in larga parte degli Stati Uniti.
Queste cifre mettono in luce le difficoltà sociali in cui si trovano ampie fasce della popolazione. E rappresentano il contesto in cui è maturato l’allarmante primato del Michigan: sono almeno 1.400 le denunce di minori scomparsi.
Il 26 settembre gli investigatori hanno concluso l’esame di 301 dossier e poi hanno dato il via agli accertamenti, perquisendo le abitazioni di sospetti tenuti sotto controllo da settimane, verificando le indicazioni raccolte da molti testimoni.
Resta ancora da capire quale sia stato il ruolo delle organizzazioni criminali attive nello sfruttamento della prostituzione: il business illegale più diffuso su larga scala da quelle parti, subito dopo lo smercio di droga. Per il momento, però, ha fatto sapere il comando della US Marshals Service in una nota: «solo tre casi sembrano riconducibili al sex trafficking».
Un bambino di dieci anni, aggiunge il comunicato «è stato portato al comando e si è scoperto che non mangiava da tre giorni. Ora è in affidamento ai servizi per la protezione dei bambini».
Le indagini, comunque, sono tuttora in corso. La scomparsa di tanti, troppi bambini è un fenomeno che allarma da tempo le forze dell’ordine locali. Nell’agosto scorso, l’agente Amy Belanger ha tenuto un dibattito pubblico, trasmesso in streaming sulla pagina ufficiale di Facebook della Michigan State Police: «Il nostro Stato è al 10° posto nel Paese per il traffico di esseri umani e al 2° per la capacità di salvare le vittime. Più sono giovani, più soldi valgono. I più esposti sono ragazzi e ragazze tra i 13 e 16 anni. I maschi sono circa il 20%. I crimini possono avvenire ovunque. In ogni contea, in ogni città dello Stato. Il Michigan è uno snodo ideale per i traffici illegali. Confina con il Canada e con altri 5 Stati americani. È ben collegato con tutti».
In molti casi le gang usano i social per adescare le prede: lo scambio di messaggi, di foto eccetera può durare anche mesi. Fino all’incontro che diventa una trappola.
Ma non è solo questo. Sempre Amy Belanger rivela dati agghiaccianti: «Dalla nostra esperienza ci risulta che i rapimenti forzati rappresentino solo il 3% del totale. Nel 62% dei casi i ragazzi sono stati ingannati e nel 40% i minori sono stati venduti dai genitori».
Complicità e omertà. Ecco perché non è semplice stroncare la compravendita di bambini.