Corriere della Sera, 8 ottobre 2018
Nuove accuse a Ronaldo: «C’è un’altra donna molestata»
Kathryn Mayorga, ma (forse) non solo. «Sono stato contattato da una donna che sostiene di aver ricevuto lo stesso trattamento da Cristiano Ronaldo» dice nei microfoni dei media americani Leslie Stoval e il vocione dell’avvocato della donna che sostiene di essere stata stuprata da CR7 nella suite 57306 del Palms Place Hotel di Las Vegas la notte del 13 giugno 2009 rimbomba in tutto il mondo. «Ma non è tutto – aggiunge —. Voglio parlare con le ex fidanzate del calciatore, le ragazze che lo conoscono intimamente: sarebbero preziose per capire la sua condotta. Andrò in Inghilterra, se serve».
La lista di compagne note non è breve. Kim Kardashian, Paris Hilton, Gemma Atkinson, Irina Shayk per rimanere alle più celebri. Ma al di là di un proposito che potrebbe restare una boutade, l’uscita di Stoval dà un’idea della potenziale portata di un’altra ondata #metoo, se le accuse fossero confermate. Sarebbe la prima nel calcio.
La seconda donna, per ora, non ha nome né cognome: le sue generalità sono state comunicate da Stoval alla polizia di Las Vegas, che ha riaperto un cold case del 2009 che si pensava seppellito per sempre dall’accordo extragiudiziale da 375 mila dollari tra Ronaldo e la Mayorga, riemerso nelle pieghe del Football Leaks e pubblicato ieri dallo Spiegel mentre il bomber più famoso del mondo incassava l’appoggio di Antonio Costa, primo ministro del Portogallo: «Non è sufficiente essere accusati per diventare colpevoli. Se c’è qualcosa di cui abbiamo prova, è che Ronaldo è un grande professionista».
Della scrittura privata siglata il 12 gennaio 2010 dall’avvocato Osorio de Castro in nome di Ronaldo (il team di legali gli aveva dato il nome in codice «Topher» perché non apparisse), colpisce la brevità: due paginette per transare una vicenda delicata e complessa, della quale le parti, Cristiano (Mr. D) e la Mayorga (Ms. P), forniscono una ricostruzione dei fatti diametralmente opposta. 11 punti, per non parlarne mai più. La donna infatti si impegna a far cadere qualsiasi azione penale e civile nei confronti del portoghese, promettendo di mantenere il silenzio e di farlo mantenere a tutti coloro che fossero a conoscenza dei fatti (ad esempio i genitori, le prime persone a cui la Mayorga si rivolse nella notte del presunto stupro), fornendone alla controparte una lista. CR7 in cambio produce il suo test negativo dell’Hiv: il «brusco e sbrigativo» rapporto al Palms Place Hotel non era stato protetto.
L’accordo all’epoca venne giudicato favorevolissimo dai legali del giocatore, che nel 2010 era già una stella planetaria del calcio mondiale, attaccante con la camiseta blanca numero 9 del Real Madrid e con la maglia rossa numero 7 del Portogallo. «Dato il tipo di accusa della querelante – scrive l’avvocato Stoval nella denuncia civile presentata il 24 settembre scorso al tribunale distrettuale di Clark County, Nevada, l’atto che ha riaperto un caso già chiuso —, Topher (Cristiano Ronaldo, ndr) ha ottenuto un accordo incredibilmente favorevole: rischiava il processo e la prigione, con il catastrofico effetto collaterale di non poter più entrare negli Stati Uniti e il devastante impatto sulla sua reputazione, vita privata, immagine pubblica, contratti e opportunità professionali».
In questi giorni incandescenti di scandalo, Cristiano Ronaldo, che non è stato convocato dal c.t. del Portogallo Santos per le partite della Nations League, è in vacanza: tre giorni di riposo, concessi a lui e a tutta la Juventus dall’allenatore Allegri per la sosta del campionato. Salterà anche Italia-Portogallo, il 17 novembre a San Siro. Nessuna dietrologia. Era stato già deciso.