ItaliaOggi, 6 ottobre 2018
Diritto & Rovescio
Lucio Marzo, al momento dei fatti diciassettenne, dopo aver colpito con un coltello e alcuni sassi la fidanzata Noemi Durini, 16 anni, l’ha sepolta sotto un cumulo di sassi, in aperta campagna, moribonda anche se ancora in vita, come dicono i referti. Il cadavere della ragazza è stato ritrovato dieci giorni dopo. L’assassino è stato adesso condannato a 18 anni di reclusione. È invece andata relativamente peggio a un medico imprudente e facilone che aveva stilato un certificato di difficile deambulazione per una signora che, grazie a quel documento, parcheggiava nelle aree riservate la sua auto sportiva dalla quale scendeva disinvolta con i tacchi a spillo, attirando così l’attenzione dei conoscenti che hanno fatto la spia. Lei non è stata condannata. In compenso, il medico si è preso una condanna di 4 anni e mezzo e quindi, oltre a essere stato radiato dall’albo (dieci anni di studio gettati al vento) sta scontando la pena in carcere. A occhio e croce, anche se uno era minorenne e l’altro maggiorenne, non mi tornano i conti.