Il Messaggero, 8 ottobre 2018
Grillo cede il simbolo a Casaleggio. «Ma solo per la vendita dei gadget»
Quando è uscita la notizia il primo a rimanerne sorpreso è stato proprio Beppe Grillo. Il fondatore e garante del M5S quasi aveva rimosso di aver ceduto – in comadato d’uso – il simbolo del M5S all’associazione Rousseau, dunque a Davide Casaleggio.
Il passaggio – raccontato dall’agenzia Adnkronos – risale al 2016. La svolta è scritta nero su bianco nella nota integrativa al rendiconto 2017 dell’Associazione Movimento 5 Stelle, quella fondata nel 2012 con sede a Genova (Via Roccatagliata Ceccardi 1/14) e presieduta da Beppe Grillo. L’uso del simbolo alla creatura di Casaleggio jr ha subito fatto scattare una serie di supposizioni. Lorenzo Borrè, l’avvocato, spina nel fianco dei 5 Stelle ha spiegato che «emblematicamente Grillo e la mini-associazione del 2012 continuano a trattare il simbolo del MoVimento 5 Stelle come se fosse un segno distintivo di un’impresa». E passando alle cose concrete l’avvocato ha tracciato anche questo scenario: «Se il gruppo parlamentare attuale si riconoscesse nell’Associazione Rousseau di Casaleggio potrebbe essere questa, la prossima volta, a presentarsi alle elezioni. Come avvenuto quando i parlamentari espressione della mini-associazione del 2012 hanno indicato quella del 2017 come associazione d’appartenenza».
LA REPLICA
Dietro a questo passaggio però ci sarebbero solo ed esclusivamente motivi di marketing. Penne e magliette da vendere ai banchetti, a partire da quelli che ci saranno il 20 e il 21 al Circo Massimo per Italia a Cinque Stelle. Tanto che in una nota spiegano: «Il simbolo del MoVimento 5 Stelle utilizzato dall’associazione Rousseau, di cui parlano i giornali, non è quello utilizzato dall’associazione MoVimento 5 Stelle in parlamento per questa legislatura ed è stato utilizzato in passato solo per poter legalmente vendere i gadget con il simbolo, unico motivo per cui ne è stato concesso l’uso».
I vertici grillini concludono: «La partecipazione del MoVimento alle elezioni, passate e future, nulla c’entra con questa vicenda». E solo una questione di business. Tutto qui.