la Repubblica, 7 ottobre 2018
Conte e il caso del presunto esame illegittimo
Il premier Giuseppe Conte e il professor Guido Alpa avevano lavorato insieme, condividendo almeno una prestigiosa difesa, prima di quel concorso da docente ordinario nel quale Alpa promosse Conte.
La prova è in una costituzione depositata a gennaio del 2002, sessanta giorni prima di quell’esame, al tribunale civile di Roma. I due giuristi furono gli avvocati del Garante della privacy in una causa contro la Rai che aveva impugnato d’urgenza un provvedimento dell’Autorithy.
Una circostanza, questa, che farebbe pensare che il premier non mente quando scrive nel curriculum di aver aperto uno studio con il professor Alpa nel 2002. Una circostanza, però, che nello stesso tempo cristallizza il conflitto di interessi dei due. E rischia di rendere irregolare quel vecchio concorso: come ha spiegato recentemente in un parere l’Anac di Raffaele Cantone, c’è un’incompatibilità quando «esiste una collaborazione professionale con una comunione di interessi economici» tra l’esaminato e l’esaminatore. Un rapporto che Conte e Alpa sembrano proprio avere avuto.
La storia, raccontata ieri da Repubblica, è quella di un concorso da ordinario bandito nel 2002 dall’università Vanvitelli di Caserta e vinto da due docenti: Carlo Venditti, che viene assunto nell’ateneo campano e Conte, appunto, che verrà invece chiamato tre anni dopo a Firenze, dove già lavorava come professore associato. Nella commissione che giudica e promuove all’unanimità Conte, insieme con altri quattro importanti docenti universitari italiani, c’è Alpa che di Conte è maestro, amico, collega e, a credere al curriculum del premier, anche socio. Le prime due circostanze non rappresentano un problema formale. Piuttosto etico, soprattutto se lette ora, con Conte alla guida di un governo che annuncia strali contro le baronie universitarie. Baronie alle quali negli anni sono stati contestati metodi simili a quelli con cui Conte è stato nominato ordinario. Per esempio: nella prova alla Vanvitelli, Alpa si è trovato a valutare tre lavori di Conte inseriti in pubblicazioni da Alpa stesso curate. Che giudizio avrebbe mai potuto dare?
Il problema, sostanziale, arriva però dagli altri due fatti, vietati dalla legge: i due hanno «avuto rapporti stabili di collaborazione», per citare la norma? Sono stati mai soci?
Conte, nel suo curriculum, scrive di sì. E indica come data di inizio della collaborazione proprio il 2002, quando si tiene il concorso. Contattato da Repubblica, il premier non ha voluto rispondere alle domande. Lo ha fatto invece, assai cortese, il professor Alpa che ha spiegato di non aver mai avuto uno studio associato con Conte e che i due erano «soltanto coinquilini». O meglio che il premier, da avvocato, aveva lo studio «sopra il mio».
Una ricostruzione che lo “salverebbe” dal conflitto di interessi nel concorso. Ma che, sulla base di alcuni documenti che Repubblica ha potuto consultare, mostra diversi buchi.
I due si conoscono dal 1998 quando l’attuale premier lavorò in un progetto sul diritto privato per gli studenti delle scuole superiori coordinato dal professor Alpa. Tra dicembre del 2001 e gennaio del 2002, si è detto, difesero insieme il garante della privacy. E sempre nel 2002 Conte aprì un nuovo studio. Alpa dice che sono solo coinquilini di palazzo. Strano, perché consultando l’albo degli avvocati si scopre che entrambi hanno sì studio in piazza Benedetto Cairoli 6, ma che hanno anche lo stesso numero di telefono: per risparmiare il professor Conte usa la segreteria dello studio Alpa?
Nell’androne di quel palazzo devono poi essere nate varie collaborazioni. Se è vero che ai due capita spesso di prendere difese comuni. Per esempio: il 27 maggio del 2014 in una causa al tribunale di Roma Conte si presenta «in sostituzione di Alpa», mentre i due fino al 2018 continuano a difendere insieme il garante della privacy. «Da Conte mi ha indirizzato il professor Alpa» ha raccontato quest’estate a Repubblica l’imprenditore Leonardo Marseglia che al premier si era affidato per l’acquisizione del Molino Stucky, il lussuoso albergo di Venezia.
E sempre tra le scale di piazza Cairoli devono aver visto la luce prestigiose collaborazioni accademiche: oltre alle tre pre 2002, risultano dieci pubblicazioni di Conte, tra il 2003 e il 2012, raccolte in volumi curati per varie case editrici dal professor Alpa.