La Stampa, 7 ottobre 2018
Dopo 66 anni “sfrattata” la Regina
La regina Elisabetta dovrà cambiare camera da letto a Buckingham Palace per la prima volta dalla sua ascesa al trono nel 1952. Per chi ha più di novant’anni (lei ne ha 92) non è mai facile abbandonare le vecchie abitudini, ma la Regina non ha battuto ciglio quando il capo dei complessi lavori di restauro del palazzo le ha dato la notizia: «Fatemi sapere dove volete che io stia», ha replicato con il consueto pragmatismo e senso del dovere.
Il Duca capo cantiere
Avrebbe potuto anche discutere un po’, visto che il capo dei lavori è suo marito Filippo. A 96 anni, il Duca di Edimburgo si è assunto un incarico che gli piace: già aveva diretto i restauri del castello di Windsor dopo l’incendio del 1992, e sono 66 anni che cerca di apportare migliorie a Buckingham Palace. Vi entrò con Elisabetta quando i fili elettrici pendevano dal soffitto, il vento ululava nei camini, gli spifferi d’aria gelida entravano d’inverno in camera e topi e scarafaggi circolavano indisturbati, unici esseri viventi visibilmente felici di abitare in quel decadente palazzo. Da allora la situazione è migliorata, ma si sa come vanno le cose quando si vive in una grande casa: aggiusti una cosa e subito se ne rompe un’altra.
Molte pareti di Buckingham Palace non vengono pulite o tinteggiate da più di mezzo secolo, quando piove i valletti corrono a mettere secchi sotto le fessure del soffitto e cavi elettrici risalenti all’epoca della regina Vittoria sfrigolano minacciosi sotto i pavimenti. Non si poteva più rinviare un lavoro di restauro che costerà 369 milioni di sterline (420 in euro) e durerà fino al 2027, una data entro la quale Filippo dovrà probabilmente passare la mano. Ma nel frattempo non si annoierà: ci sono da sostituire 160 km di cavi, 50 km di tubi, 6500 prese elettriche, 2500 termosifoni, 5000 porta lampadina, l’equivalente di 3,5 campi da calcio di parquet e 500 sanitari le cui catenelle si sono rotte anche nei bagni più esclusivi.
Si comincerà dalla East Wing, la facciata che guarda a Est, la più famosa nel mondo. Il balcone dal quale la famiglia reale si affaccia resterà sempre accessibile e visibile, ma si prepara il trasloco al Royal Pavillon di Brighton di almeno 150 pezzi tra quadri, orologi, mobili e porcellane che torneranno dov’erano ai tempi di Giorgio IV. I lavori in casa sono sempre un’ottima occasione per liberarsi degli oggetti che si sono accumulati, e anche Elisabetta farà un po’ di pulizia.
Paga la sovrana
Il principe Carlo ha voluto caratterizzare con qualcosa di suo i restauri e ha ottenuto che il palazzo diventi più efficiente in termini energetici, con pannelli solari sul tetto che dovrebbero ridurre di 500 tonnellate di CO2 equivalente le emissioni, e fare pure risparmiare qualcosa. Già ci sono, infatti, polemiche sul costo dell’intera operazione e su chi la pagherà. Con uno dei soliti e imperscrutabili compromessi britannici lo farà la Regina con soldi suoi, che però non sono più suoi perché li ha dati allo Stato. I ricavi derivati dalla gestione delle sue proprietà (il Crown Estate) vanno infatti al Tesoro, che ne destina il 15% alla Regina per le sue spese. Per pagare i lavori, questo appannaggio salirà nei prossimi anni al 25%.
Elisabetta avrebbe sicuramente preferito finire il suo regno senza gli operai in casa. Ma non è detto che non ci riesca. Quando poi toccherà a Carlo, la sede del Sovrano sarà probabilmente trasferita in un palazzo meno impegnativo e a Buckingham Palace, splendidamente rinnovato e finalmente comodo e sicuro, ci andranno solo i turisti.