Libero, 7 ottobre 2018
Gli aborti sono sempre meno
Dover scegliere tra i vari medievali “movimenti per la vita” e le femministe sciroccate di “Non una di meno” è roba che può indurre al suicidio, ma per fortuna il Paese non è abitato solo dagli estremismi: non quelli che giovedì sera hanno animato la decisione del consiglio comunale di Verona di sostenere gli antiabortisti con «l’inserimento di un congruo finanziamento ad associazioni che operano nel territorio comunale», e poi addirittura promuovere il progetto regionale «Culla segreta» per le gravide che scelgano di partorire anonimamente senza riconoscere il neonato. I cattolici sono specialisti nel non chiamare le cose col loro nome, ma il nome è questo: sabotaggio. Tutte le azioni compiute e promosse dai vari movimenti per la vita sono mero sabotaggio: ossia depotenziare i consultori pubblici e fare di tutto per disapplicare la legge 194, attaccarla dall’interno, organizzare quell’autentica truffa allo Stato che è l’obiezione di coscienza, lavare i cervelli delle immigrate e delle ignoranti (la media di chi abortisce oggi) con l’imposizione surrettizia di visioni moralistiche e religiose della società.
SOLDI BUTTATI
Oggi, in un periodo in cui i soldi pubblici servono più che mai (non si parla d’altro), questi finanziamenti elargiti dalla giunta veronese appaiono come soldi buttati, anzi, buttati due volte: perché le varie associazioni e movimenti per la vita sono già finanziati dalla Chiesa che a sua volta è finanziata dal contribuente con l’8 per mille. Per fare che cosa, in questo caso’ Per rifiutarsi di prendere atto che la Legge 194 funziona bene (gli aborti sono calati anno dopo anno, e sono molto al di sotto dei 100mila annui, più o meno un terzo dei 234 mila del 1982, punta massima) col 90 per cento degli italiani favorevole alla depenalizzazione. Il Consiglio d’Europa l’ha detto più volte, tuttavia: in Italia abortire resta complicato, troppi sabotaggi, appunto, e chi obietta – ha spiegato una sentenza europea – è vittima di «diversi tipi di svantaggi lavorativi diretti e indiretti», senza contare che «le donne possono essere forzate ad andare in strutture non pubbliche senza il controllo delle autorità sanitarie». Effetto dei sabotaggi, gli stessi che hanno reso l’Italia uno degli ultimi paesi occidentali in cui è stata introdotta la pillola Ru486 (22 anni dopo la Francia, dopo di noi solo Lituania e Polonia) la quale resta di complicata reperibilità. A queste associazioni, disgraziatamente finanziate dal comune di Verona, le campagne di contraccezione invece non interessano, e a farne le spese sono le citate categorie che abortiscono in maggioranza: le ignoranti e le immigrate. Eccole le neo avanguardie della città dove l’integralismo cattolico e l’associazionismo neonazista riescono incredibilmente a saldarsi.