La Stampa, 7 ottobre 2018
«Autostrade è fuori, ma pagherà». Intervista a Danilo Toninelli
«Lo Stato anticiperà i soldi dei risarcimenti agli sfollati e poi Autostrade ci rimborserà». Alla vigilia del suo ritorno nella città straziata dal crollo del Ponte Morandi (43 vittime il 14 agosto), il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli rivela gli imminenti correttivi al decreto Genova: più soldi per imprese e porto e cassa integrazione in deroga. E soprattutto un’apertura sulla modifica alla parte del testo che esclude Autostrade per l’Italia, gli altri concessionari e tutte le partecipate o collegate. «Aspi è fuori, sugli altri vedremo».
Domani sarà a Genova: cosa farà?
«Incontrerò la commissaria europea ai Trasporti Violeta Bulc, per verificare con i miei occhi come procede il duro e difficile ritorno alla normalità».
Domani ci sarà la prima manifestazione di piazza di sfollati e cittadini. Li incontrerà?
«Ho incontrato gli sfollati qualche settimana fa e ho trovato grande umanità e dignità. Farò in modo di incontrarli per capire le loro richieste e riportarle a Roma».
Alla commissaria chiederà che i soldi per ponte e messa in sicurezza delle infrastrutture siano scorporati dal calcolo deficit-Pil?
«Chiederò di fare tutto il possibile per dare una mano a Genova. C’è questa possibilità, perché nel Def ci sono 15 miliardi per gli investimenti sulla parte infrastrutturale. Noi il nostro per mettere in sicurezza il Paese lo stiamo facendo, all’Europa chiederemo una mano sul versante fondi».
Come verrà modificato il decreto Genova?
«Troveremo più risorse per cittadini, imprese, autotrasportatori e porto».
In concreto?
«Stiamo ragionando se aumentare la dotazione del fondo complessivo per i porti. E vogliamo aggiungere stanziamenti per le nuove case agli sfollati».
Non c’è il rischio che con l’esclusione di Autostrade si blocchino pure i risarcimenti agli sfollati?
«Autostrade risarcirà fino all’ultimo centesimo gli incredibili danni che ha arrecato. Noi oggi dobbiamo garantire che queste persone possano tornare alla normalità e, nonostante le difficoltà legislative, penso e spero che già nel decreto ci saranno le somme e i modi per far acquistare loro una casa».
Quindi sarà lo Stato ad accollarsi i soldi dei risarcimenti agli sfollati?
«Tutto ciò che lo Stato anticiperà ci verrà rimborsato da Autostrade. Ma non possiamo permettere di lasciare persone in albergo o in case provvisorie».
Ci sarà la cassa in deroga?
«Nel decreto c’è già un ammortizzatore sociale, il ministero del Lavoro sta lavorando con i miei uffici per la cassa in deroga. I soldi devono andare a chi ha davvero bisogno, ma la cassa in deroga è necessaria e dovremo metterla».
L’articolo 1 sulla ricostruzione verrà modificato, come chiede il neo commissario Bucci?
«Ascolteremo Bucci, ma la cosa fondamentale è che lui abbia poteri straordinari».
Si potrà eliminare il veto sugli altri concessionari oltre Autostrade?
«Autostrade non ricostruirà quel ponte, che ha fatto cadere per sete di profitto. Questo è certo, è un dato politico essenziale. Vedremo se non restringere troppo il raggio d’azione ad altri».
Come procede la revoca della concessione?
«La procedura va avanti e l’obiettivo resta quello».
Che giudizio dà di Bucci commissario?
«Conosce la città perché è il sindaco, lavorerà nel solco del mandato che gli ha dato il governo».
Le polemiche con Toti?
«Toti ha fatto politica contro il governo, nonostante ne fosse commissario: una contraddizione dannosa. Spero che si metta a lavorare insieme a noi per ridare normalità alla città».
Quando riavrà un ponte Genova?
«Abbiamo strutturato il decreto definendo i poteri del commissario affinché i ricorsi, dando per scontato che arriveranno, non abbiano forza tale da bloccare la ricostruzione. Bucci può lavorare senza preoccuparsene. Difficile dare una risposta precisa sui tempi, dipende dai progetti che riceveremo».
Sul Terzo Valico (la nuova ferrovia che dovrebbe collegare Genova al Nord, ndr) è sparito l’anticipo di 791 milioni per il sesto lotto. Verranno recuperati?
«Non c’entra con il decreto Genova, è incompatibile per materia. I lavoratori sono impegnati su lotti precedenti, con stanziamenti precedenti».
E la Gronda (nuova bretella autostradale, ndr) si farà?
«A breve si chiuderà l’analisi costi-benefici e ci esprimeremo. Per il Terzo valico a fine ottobre, per la Gronda dopo. Entro dicembre si concluderanno i principali dossier sulle cosiddette grandi opere ereditate».
Come giustifica i tempi lunghi per decreto e scelta del commissario alla ricostruzione?
«Se avessimo scritto un decreto abborracciato in stile Pd, avremmo fatto danni. È un testo serio, frutto di una tecnica giuridica che non si vedeva da tempo. Ora lo stiamo migliorando. I tempi per il commissario? Ad oggi il sito è ancora sotto sequestro, non si può togliere neanche una pietra».
Il procuratore Francesco Cozzi, ha detto di non usare la Procura come alibi...
«Il suo compito è fondamentale e non stiamo accusando nessuno, solo constatando che per ovvi motivi giudiziari il sito non è fruibile a pieno».
Si è pentito di alcune uscite come quella della “revoca” al barbiere o del plastico in tv?
«Ho pianto per Genova e dal 14 agosto ho lavorato costantemente, annullandomi. Se ho offeso qualcuno per alcune stupidaggini strumentalizzate, chiedo profondamente scusa. Ma credo che ci si dovrebbe arrabbiare con chi mostra menefreghismo e cattiva fede».