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 2018  ottobre 06 Sabato calendario

A proposito dei traslochi

Traslocare sembra facile, ma non lo è. Nella classifica degli avvenimenti che possono causare dolore, o ingenerare stati depressivi il trasloco figura al quarto posto. Si tratta di un evento recente. Se stiamo ai dizionari etimologici, la parola trasloco compare solo all’inizio del XIX secolo. Ne parla Manzoni nel post scriptum di una lettera del 1865 indirizzata a Giovan Battista Giorgini: «Domenica si fa il trasloco». Nel dizionario del Panzini figura anche la parola “traslocamento”, meno usata: “trasporto di mobili, masserizie e loro sistemazione in una nuova casa o in altra sede”. Traslocavano i borghesi, raramente i nobili, quasi mai i contadini. Il trasloco dei contadini, detto “fare San Martino”, per via del santo la cui festa cade a inizio novembre, era quasi una condanna, perché corrispondeva alla perdita del podere coltivato: il padrone non aveva rinnovato il contratto e i contadini dovevano andarsene dalla casa. Nel mondo del passato era pertanto meglio non traslocare mai. Oggi invece si trasloca spesso. Il primo problema da affrontare è quello dei contenitori da utilizzare. Come sa chi ha traslocato di recente, l’offerta è ampia. Esistono scatole di cartone di molte dimensioni ma di una sola forma: parallelepipedo. Sono disponibili circa 600 formati: dalle scatole a doppia protezione (scatola a due onde) a quelle adattabili in altezza e a montaggio immediato. Ci sono le scatole con il coperchio e quelle adatte a contenere l’archivio nel trasbordo di carte da ufficio e materiale da cancelleria. Alcune presentano maniglie per meglio afferrarle. Chi deve trasferire bottiglie di vino può trovare sul mercato apposite scatole. Gli oggetti più preziosi sono trasportabili in scatoloni a tre onde con acclusi sacchetti di polistirolo. Si arriva sino alle casse di legno con coperchio e fondo a profili imbutiti in acciaio. In ogni caso è indispensabile il nastro in PVC con accluso il dispenser standard; il nastro può essere in propilene con collante; ci sono in commercio anche nastri ecologici.
Indispensabile per non rompere gli oggetti sono i film a bolle d’aria con cui avvolgerli. Come aveva capito l’autore dei Promessi sposi, è sempre meglio non traslocare, anche se alla sua epoca in molti casi si trattava del passaggio dalla casa di città a quella di campagna o viceversa, al cambio di stagione. A spostare masserizie e oggetti allora ci pensava la servitù. Nella società democratica dobbiamo fare tutto noi ingaggiando amici oppure ricorrere a specialisti del settore; è questo un’attività che sembra prosperare e ha un costo non indifferente. A ogni epoca il suo trasloco.