La Stampa, 6 ottobre 2018
Quando è nata Torino
Anche Torino, come Roma, ha il suo Natale. Che non è il 21 aprile 753 a.C., data tradizionalmente abbinata alla nascita della capitale. Iulia Augusta Taurinorum viene fondata il 30 gennaio 9 a.C.
La scoperta, che potrebbe far riscrivere i libri di storia sulla città, arriva da due ricercatori, l’archeologo Sandro Caranzano, direttore del Centro Studi Archeologici Herakles, e l’astrofisica Mariateresa Crosta, dell’Osservatorio Astrofisico di Torino (Inaf). Si tratta di uno studio multidisciplinare intrapreso due anni fa che ha unito conoscenze storiche, epigrafiche e archeologiche sulla città a calcoli astronomici elaborati ad hoc. La loro innovativa ricerca, anticipata in esclusiva a La Stampa, sarà pubblicata a breve su una rivista scientifica.
La datazione di Torino fino a oggi non era mai stata stabilita con certezza. Gli storici la collocavano sicuramente non prima del 27 a. C., quando Ottaviano diventa Augusto, e non oltre l’anno zero, quando la città inizia a essere citata nelle fonti.
Il Sole nascente e il decumano
Tutto è partito dalla raccolta, dalla ritraduzione e dallo studio delle fonti latine riguardanti le modalità di fondazione delle colonie. «I sacerdoti romani». spiega Caranzano, «erano soliti allineare il decumano, l’asse viario con direzione Est-Ovest, con il Sole nascente secondo i rituali ereditati dalla civiltà etrusca. L’angolo di levata del Sole stabilisce dunque il giorno di fondazione». A Torino il decumano, l’asse viario romano principale, corrisponde all’attuale via Garibaldi. Il secondo passaggio si è svolto sul campo. Caranzano ha provveduto a stabilire con maggiore certezza l’effettivo tracciato del decumano romano, che si trova circa due metri sotto l’attuale sedime stradale, e che nel corso dei secoli avrebbe potuto disallinearsi. Studiando i dati archeologici effettuati in occasione di scavi recenti, e incrociandoli con le rilevazioni effettuate dagli archeologi Promis e D’Andrade nell’800, in particolare sull’asse fognario romano, è stato possibile stabilire con matematica certezza che decumano romano e via Garibaldi coincidono perfettamente.
Successivamente si è proceduto alla misura dell’orientamento della via utilizzando un Gps di precisione a multifrequenza. La misurazione ha fornito l’angolo dell’asse rispetto al Nord, che è pari a 117,68 gradi, ovvero rispetto a Est 27,68°.
A questo punto si è reso necessario l’ausilio dell’astronomia. Attraverso l’applicazione della trigonometria sferica si è ricavato il moto del Sole per un osservatore alla latitudine di Torino. Grazie a una serie complessa di algoritmi implementati in un programma numerico è stato possibile ricostruire il moto del cosiddetto «Sole vero» su Torino in età augustea in funzione dell’anno e del giorno, arrivando al risultato: 30 gennaio 9 a. C.
«La vera innovazione di questo studio», spiega Mariateresa Crosta, «è la considerazione di condizioni di misura il più possibile realistiche, a partire dalle formule per il calcolo del “Sole vero” in funzione della datazione astronomica, detta “data giuliana”, indipendente dai vari calendari in uso nel passato. In tal modo si è dedotto l’effettivo allineamento del Sole tenendo in considerazione il fatto che il suo moto apparente non è regolare, per poi invertire la soluzione e dedurre anche l’anno, corrispondentemente all’orientazione misurata rispetto a Est del decumano. Naturalmente, durante i calcoli è stato anche necessario considerare la rifrazione atmosferica della nostra stella sull’orizzonte, il fatto che il Sole sorge alle spalle della collina torinese, gli eventuali errori di misura degli strumenti dell’antichità e quelli dovuti all’osservazione a occhio nudo».
La festa più cara al princeps
La cosa più interessate è che la data del 30 gennaio del 9 a.C. calcolata astronomicamente cadrebbe straordinariamente a pennello con i dati archeologici, epigrafici e soprattutto storici di cui disponiamo. Ottaviano Augusto non lasciava niente al caso e coltivava un grande interesse per l’astronomia (che a quel tempo coincideva con l’astrologia). Per la fondazione di Torino ha dato ordini precisi affinché la nuova colonia avesse l’allineamento con la data che celebrava e ricordava la fine delle guerre alpine, conclusesi proprio alle porte della città, e la pace finalmente raggiunta. Esattamente come succede ad Aosta, allineata al 23 dicembre, giorno del suo concepimento, o a Mainz con il 23 settembre, giorno della sua nascita.
Il 30 gennaio 9 a. C., coincidente con il compleanno della moglie del princeps, Livia Drusilla, è una data importante anche per Roma: è il giorno in cui si inaugura l’Ara Pacis, il più celebre monumento augusteo. «Torino, dunque, con ogni probabilità venne fondata nel nome e in occasione della Pace», conclude Caranzano, «e questo dato non solo è una assoluta novità, sconosciuta fino a ieri, ma soprattutto è un elemento di grandissima importanza». I magistrati fondatori della città, nello spirito propagandistico e politico dell’epoca, inaugurano la nuova colonia in onore della festività particolarmente cara all’imperatore.
Alle 7,45 circa del mattino del 30 gennaio 9 a. C., dunque, all’angolo dell’attuale via Garibaldi con via San Tommaso (il cardo viario) si presume fossero presenti un àugure (il sacerdote), almeno due agrimensori per fissare l’allineamento al momento dell’alba, oltre a un alto funzionario inviato da Roma. In quel momento si fonda la città e si decide l’allineamento del decumano, impostando così lo sviluppo futuro della città, almeno fino a Napoleone.