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 2018  ottobre 05 Venerdì calendario

Bastano 21 giorni per imparare qualsiasi cosa

A rendere relativo il tempo è il modo in cui decidiamo di impiegarlo. Secondo il chirurgo plastico statunitense Maxwell Maltz (1889-1975), autore del libro Psico-cibernetica, perché un individuo si abitui alla propria nuova immagine dopo un intervento estetico, così come alla perdita di un arto, occorre che trascorrano 21 giorni. Sembra che tale numero ricorra spesso nei fenomeni fisici e psichici. E che in 21 dì sia possibile realizzare tutto ciò che spesso non riesce in una vita intera. Tre settimane possono bastare anche per apprendere la lingua inglese e persino quella cinese, diventare corridori esperti, eccellere nello studio e nel lavoro, potenziare al massimo le proprie inesplorate facoltà mentali, trasformando il nostro cervello in un sistema più efficiente e celere di un computer. Ottenere risultati strabilianti è meno difficile di quel che si pensa: basta acquisire semplici strategie di apprendimento avanzato. Ossia un metodo efficace di assorbimento di tutto ciò che ci circonda, che vediamo e che leggiamo, informazione e nozioni che di solito ci sfiorano o ci attraversano la mente per poi disperdersi, condannandoci a finire nelle grinfie di quella dannata bestia che è l’ignoranza.

APPRENDIMENTO
A svelarci i segreti per trasformarci in veri e propri geni, sviluppando i nostri superpoteri mentali, è Massimo De Donno, torinese di 39 anni, uno dei più noti esperti di apprendimento strategico a livello mondiale, autore di diversi libri di successo, come ‘Genio in 21 giorni’, ‘Inglese in 21 giorni’, ‘Fenomeno in 21 giorni’, ‘Cinese in 21 giorni’, tutti editi da Sperling&Kupfer e tradotti in spagnolo, portoghese e inglese. De Donno, laureato in medicina veterinaria, ha deciso di cambiare percorso di vita diversi anni fa, per aiutare migliaia e migliaia di persone nel mondo ad individuare il proprio metodo di studio personalizzato realizzando in tal modo se stessi e le proprie aspirazioni. È nato così il corso ‘Genio in 21 giorni’, a cui hanno partecipato oltre 40mila allievi, sia studenti che lavoratori, in Italia, Svizzera, Spagna, Inghilterra e Stati Uniti. Si tratta di un breve percorso di apprendimento capace di stravolgere l’esistenza di chi lo intraprende. De Donno fa sorgere in noi la speranza che l’analfabetismo funzionale da cui sono affetti quasi 11 milioni di abitanti del Bel Paese, di età compresa tra i 16 ed i 65 anni (27% della popolazione), possa essere debellato. Persone scolarizzate, che sanno leggere, scrivere, fare calcoli, ma che pure incontrano difficoltà nel comprendere, interpretare ed elaborare ciò che hanno letto o ascoltato. Vive questa condizione quasi un italiano su tre, diplomato e qualche volta laureato, che di sicuro non ha avuto la fortuna di frequentare i corsi di De Donno.

I LIMITI
La colpa di questo esercito di uomini e donne che hanno accantonato i libri nonché il desiderio di ampliare le proprie conoscenze non è quella di essere stati svogliati sui banchi di scuola, bensì l’essersi convinti di non possedere le capacità richieste per brillare, insomma di avere dei limiti invalicabili, o peggio che continuare a sforzarsi per infilarsi un concetto in testa sia inutile. Da qui il disinteresse verso lo studio. «L’apprendimento non dovrebbe comportare fatica, poiché è l’azione e la propensione più naturale dell’essere umano. Purtroppo, arriviamo a sottostimare quello che faremo nella vita dato che nessuno ci insegna a studiare», spiega De Donno, aggiungendo che «Genio in 21 giorni può apparire una promessa grandiosa e anche un po’ arrogante, ma si tratta di un corso che aiuta ciascuno a sviluppare oltre alle potenzialità intellettive e alla memoria, anche la fiducia nelle sue capacità, ossia l’autostima». Elemento quest’ultimo indispensabile per riuscire in qualsiasi impresa: completare gli studi, laurearsi, intraprendere la carriera dei propri sogni, raggiungere l’agognato successo, che si misura non in termini di guadagno ma di gratificazione.De Donno sostiene che «i limiti che noi abbiamo sono mentali», ecco perché «aprire la testa è un’operazione fondamentale per oltrepassare ogni ostacolo e riappropriarsi della propria mente». Per farcela bisogna acquisire un metodo di studio. «Il mercato, soprattutto nero, delle ripetizioni costa in media 1600 euro all’anno a studente, centinaia di migliaia di persone abbandonano gli studi, precludendosi ogni possibilità futura, o si rivolgono a psicologi ed altre figure con la convinzione di non essere dotate. Questi individui ignorano il fatto che non gli manca nulla per eccellere: hanno solo necessità di imparare a studiare. Una volta interiorizzato il metodo si diventa autonomi», illustra lo scrittore, che ha il sogno, già trasformato in realtà quotidiana, di «fare innamorare le persone dell’apprendimento facendole sentire capaci». La cultura, bene sottostimato in una società in cui persino la classe dirigente è costituita per una buona percentuale di asini patentati e dove i giovani anelano a fare gli influencer, continua a rappresentare l’investimento più sicuro: quello che nessuno potrà mai sottrarci. Solo un solido bagaglio di conoscenze conferisce autorevolezza, sicurezza e credibilità. «L’istruzione è ciò che ci rende liberi. Per esserlo, dobbiamo affinare la nostra dote più importante: la capacità di apprendere», conclude De Donno.