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 2018  ottobre 04 Giovedì calendario

Se le banche greche crollano a causa dell’Italia

L’Italia, è vero, non è la Grecia. Ma guardando all’andamento dei mercati, paradossalmente, ora è la Grecia a preoccuparsi per colpa dell’Italia. Il tema riguarda soprattutto quello del finanziamento del sistema bancario. Ieri le azioni delle banche greche quotate in Borsa sono scese in media del 9% (Ftse Athex Banks) con il crollo di Piraeus Bank (-21%) che nel corso della seduta era arrivata a perdere il 30%. Il motivo sta nelle richieste della vigilanza Bce che, secondo Bloomberg, venerdì scorso avrebbe chiesto a Piraeus di aumentare il capitale di 500 milioni attraverso l’emissione di bond Tier 2. Bond praticamente impossibili da emettere in questa fase di mercato in Sud Europa, a causa dell’allargamento degli spread dovuti alla “crisi” italiana. Per l’industria del credito greco, non è il primo segnale di allarme. Basti pensare che, da quando nel 2015 è arrivato al Governo Tsipras, l’indice settoriale ha perso in Borsa oltre il 90%. Ma se l’Italia, a detta degli investitori, è attualmente il principale problema delle banche elleniche, forse sarebbe il caso di guardare con più attenzione ai danni che la “crisi” italiana potrebbe provocare in casa nostra. Nessuna banca, neanche tra le più solide, si affaccia da settimane sul mercato dei bond per timori di uscire con un pricing che ne rovinerebbe la reputazione. E Carige, che è obbligata da Bce a emettere 200 milioni, punta tutto sul buon cuore dell’azionista privato Malacalza. Ma nel 2019 tutti dovranno andare sul mercato.