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 2018  ottobre 04 Giovedì calendario

Hi-tech e lusso, i marchi leader globali

Finiti i tempi di no logo e delle contrapposizioni tra consumismo e civismo. I marchi, nell’economia globale, possono diventare status symbol o veri moltiplicatori di denaro, di sicuro elementi essenziali nella crescita di una grande impresa. Ma quali sono i brand che valgono di più al mondo? Apple, Google e, per la prima volta sul podio, Amazon. I tre colossi americani si posizionano sui gradini più alti del Best Global Brands di Interbrand, l’iconico studio annuale che classifica i brand globali secondo il loro valore economico, attraverso la metodologia proprietaria della nota società di consulenza.
In testa a tutti resta la mela di Apple: il valore economico del brand fondato da Steve Jobs (214,480 miliardi di dollari), migliora del 16%; Google (valore 155,506 miliardi di dollari) guadagna il 10% rispetto all’anno scorso, ma il vero campione è Amazon: una scalata al successo, raggiunta grazie a una crescita del 56% (per un valore complessivo di 100,764 miliardi di dollari). Si tratta di un incremento straordinario considerando i valori assoluti in gioco.
«Questa classifica – spiega Manfredi Ricca, Chief Strategy Officer europeo di Interbrand – fotografa il consolidamento di un nuovo ordine economico e competitivo, con tassi di crescita e magnitudini senza precedenti— L’esplosione di Amazon e Netflix, l’ingresso di Spotify e la crescita sostenuta di Google e Apple sono il risultato di organizzazioni che si evolvono in continuazione intorno ai propri clienti. Sono di fatto aziende che sanno restituire a chi vi investe i propri dati un costante dividendo in termini di utilità e soddisfazione. E sono capaci di farlo attraverso una successione di mosse competitive che uniscono creatività e coraggio: quello che in Interbrand sintetizziamo attraverso il concetto di “activating brave”».
In tal senso Best Global Brands attesta la trasformazione di Gucci, messa in atto dal ceo e presidente Marco Bizzarri: una combinazione di strategia, cultura e creatività che ha portato il valore del brand a compiere un balzo del 30%, raggiungendo 12,942 miliardi di dollari. Il terzo miglior risultato di quest’anno, dopo Amazon e Netflix (posizione 66), che registra un aumento del 45%. Crescite esponenziali che però non stupiscono più di tanto perché hanno a monte scelte strategiche orientate a migliorare i propri contenuti. Netflix, per esempio, ha fatto crescere il valore del suo marchio grazie a investimenti costanti e a una crescita di prodotto e di brand, prova ne sono i i numerosi premi vinti agli Academy e ai Grammy Award.
Bene anche Ferrari (posizione 80) con il valore del brand pari a 5,760 miliardi di dollari, cresciuto del 18% rispetto all’anno scorso. Prada, terzo e ultimo portabandiera italiano, segna un punto di svolta: dopo alcuni anni caratterizzati dal segno meno, torna ad acquistare valore, crescendo del 2%. «Osserviamo con grande soddisfazione la crescita di tutti i brand italiani rappresentati nello studio – afferma Lidi Grimaldi, Executive Director della sede italiana di Interbrand – Gucci e Ferrari, in particolare, sono tra i dieci brand che crescono di più quest’anno. Tutti questi marchi dimostrano come chiarezza di visione, resilienza e capacità di cambiamento, determinazione nell’affermare il proprio punto di vista, in altre parole il “coraggio”, è ciò che oggi determina la scelta e la fedeltà dei consumatori». Uno sguardo verso l’alto che potrebbe ispirare anche altre realtà italiane.