Corriere della Sera, 4 ottobre 2018
Nuove accuse di stupro, Cr7 reagisce
L’uomo da 30 milioni di euro (all’anno) ha emesso il cinguettìo più potente della sua carriera da influencer. In inglese e in portoghese, perché il messaggio arrivasse ben chiaro ai 75 milioni di follower che contribuiscono a creare il pensiero collettivo che lo circonda: «Smentisco fermamente le accuse che sono state mosse contro di me. Lo stupro è un crimine abominevole che va contro tutto quello che sono e in cui credo. Non alimenterò lo spettacolo mediatico montato da chi vuole promuoversi a mie spese e la mia coscienza mi permetterà di aspettare con tranquillità l’esito di qualsiasi indagine».
No, questo gol Cristiano Ronaldo non può e non vuole incassarlo. Da una donna, poi: l’ex aspirante modella americana Kathryn Mayorga, 34 anni, originaria del Nevada, sposata e separata, impiegata come hostess al nightclub Rain di Las Vegas la notte in cui conobbe CR7. I fatti risalgono al 2009. Cristiano Ronaldo, 24 anni all’epoca, è il crack del mercato: il Manchester United ha appena annunciato di aver accettato l’offerta del Real Madrid per il portoghese numero 7 dei Red Devils. L’affare va in porto per 80 milioni di sterline più una clausola rescissoria di un miliardo di euro. Aspettando di debuttare con la maglia dei Blancos nella Liga, Cristiano parte per una vacanza negli Stati Uniti.
Il video pubblicato ieri dal Sun lo ritrae insieme alla Mayorga. Si sono conosciuti nel privé del locale, presentati da amici comuni. Ballano, ridono, si divertono. Fin lì sembra una serata come tante altre. Il problema è quel che succede dopo in una stanza del Palms Hotel. E che spinge la ragazza a chiamare la polizia. «Type 426» scrive sul file chi riceve la telefonata: il codice che definisce l’assalto a sfondo sessuale. Ronaldo nega, Mayorga insiste. Nel 2010 le parti raggiungono un accordo extragiudiziale: silenzio tombale sulla vicenda in cambio di 375 mila dollari.
Ma le gole profonde dello scandalo Football Leaks e la potenza del movimento #metoo riportano a galla la storia, Der Spiegel la rilancia, Mayorga intenta una causa civile contro CR7 per «coercizione, frode, abuso, diffamazione, violazione del contratto» chiedendo un risarcimento danni di 200 mila dollari. «Si mise in ginocchio – spiega la donna nel racconto allo Spiegel — e disse: al 99 per cento sono un bravo ragazzo, non so cosa succede al restante uno per cento...».
Ed eccoci a ieri, alla difesa social del campione della Juventus che ha sempre parlato di sesso consenziente smentito dai giornalisti del Sun, che avrebbero visionato dei documenti legali riservati dai quali emergerebbe una novità sensibile: a un team di «fixer» (professionisti specializzati nella protezione della reputazione personale e dell’immagine di una celebrity) Ronaldo avrebbe ammesso di aver ricevuto un «no» dalla donna durante il rapporto sessuale e di aver poi incaricato i suoi segugi di seguire la Mayorga e scovare elementi per poterle «gettarle fango addosso».
Twitter e Instagram (un video pubblicato domenica dal 5 volte Pallone d’Oro: «Tutte fake news») sono le piattaforme della difesa social del bomber bianconero in questa partita che non avrebbe mai voluto giocare. Dall’altra parte, l’avversario cavalca la forza mediatica della storia dell’attaccante costretto a fare catenaccio: interviste, conferenze stampa, esclusive distribuite con metodo ai giornali scandalistici. «Ho voluto che la vicenda diventasse pubblica per scoprire se altre donne abbiano subito quello che ho subito io – dice Mayonga —. È un dubbio che mi assale continuamente».