la Repubblica, 1 ottobre 2018
Il salone dell’auto di Parigi
Quest’anno il Salone dell’auto di Parigi (4-14 ottobre) – il Mondial, come lo chiamano i francesi con consueta modestia – è una bottiglia di champagne mezza vuota. Ben 14 marchi non saranno presenti sugli stand, perché hanno deciso di investire altrove i loro soldi o di ridurre le spese. Ma siccome è champagne, la metà della bottiglia piena farà molte bollicine di qualità, dando un senso alla presenza di quei costruttori che all’Expo di Porte de Versailles esibiscono novità vere, almeno una cinquantina. Ma anche allo sforzo degli organizzatori che per questa edizione hanno introdotto nuovi eventi dedicati alla mobilità del futuro (Mondial de la Mobilitè) e alle tecnologie di domani (Mondial Tech) oltre ad un ampio spazio dedicato alle due ruote, Tornando alle auto, si sdoppia la Ferrari Monza, come a volte capita quando si beve troppo: due modelli inediti ispirati alle barchette degli anni ’50, addirittura a una o a due posti e alte come un bambino con i loro 116 centimetri. Première che vale da sola il biglietto del Mondial, considerando che saranno solo 500 i fortunati possessori. Dopo la Ferrari un diluvio di proposte, a cominciare dai marchi francesi. DS – brand premium del gruppo Psa di cui fanno parte Peugeot, Citroen, Opel e Vauxhall (questi ultimi due lasciati però a casa loro) – alza la coppa più in alto di tutti, mettendo sotto i riflettori la DS 3 Crossback, primo baby Suv e primo veicolo del gruppo ad avere una versione elettrica di nuova generazione. Un modello di volume con cui risalire la china del mercato in un segmento cruciale, a fianco della DS 7 Crossback con una nuova motorizzazione ibrida da 300 Cv grazie a due unità elettriche e trazione integrale (in vendita nel settembre del 2019), sistema propulsivo destinato anche alla Citroën C5 Aircross, qui in prima europea e prima ibrida plug-in del marchio. Peugeot porta la versione wagon della berlina 508 oltre alla e-Legend, prototipo di coupé con livello 4 di guida autonoma. Ma l’accento del gruppo sarà posato sull’elettrificazione di tutti i modelli a partire dal 2019 e completata al 100% entro il 2025. Renault brinda al domani puntando sullo sviluppo elettrico di cui è leader e lasciando ancora una volta mano libera al suo designer, Laurens van den Acker, e al nuovo prototipo che ha il cuore di un robot a guida autonoma. I marchi tedeschi premium sembrano voler dare a Parigi l’importanza che fu dell’Europa carolingia. Audi, Bmw e Mercedes si presentano all’Expo in gran spolvero. Il marchio di Ingolstadt espone la nuova generazione della A1, la Q3, la Q8 e soprattutto la crossover elettrica e-tron. Bmw concede la prima della sua bestseller Serie 3 tutta nuova, spazio anche alla Z4 in prima europea e alla X5, senza dimenticare il concept i-Next, ancora una visione di un futuro automatizzato e a zero emissioni. Mercedes lancia sulla passerella in prima mondiale un Suv elettrico, la EQC, oltre alla nuova generazione della GLE. A Parigi ci saranno anche gli spagnoli di Seat con il loro primo Suv grande, il Tarraco, mentre i giapponesi di Toyota riservano una prima alla nuova generazione della Corolla – ex Auris in Europa – in abito wagon e il debutto europeo per la nuova Rav4. Jaguar festeggia i 50 anni della XJ con una serie speciale. Dall’oriente sbarca Vinfast, esordiente costruttore vietnamita, che porta un Suv e una berlina. Uno dei due è a zero emissioni, il design è di Pininfarina.