Corriere della Sera, 3 ottobre 2018
Il sottosegretario grillino alla difesa: «Io in mimetica per capire»
Ha indossato la mimetica e imbracciato il mitra, poi ha postato il video su Facebook: «L’ho fatto per capire cosa si prova». Angelo Tofalo, sottosegretario alla Difesa e parlamentare M5S con delega specifica per l’operazione Strade sicure, sui social è stato accusato di esibizionismo. Ma lui non si scompone e anzi rilancia: «Voglio toccare con mano i problemi».
È stato un test utile?
«Sì, ho scoperto per esempio che cosa vuol dire portare una dotazione che a seconda dello scenario pesa fra i 4,5 e i 15 chili. Senza fare pubblicità per non attirare curiosi o mettere a rischio i militari, proverò anche a fare un turno in strada».
Altre prove?
«Ho effettuato un volo su un velivolo addestratore militare. E poi...».
Poi?
«Ho fatto un’immersione con il sommergibile Scirè U212 ma l’esperienza che mi ha colpito di più è un’altra».
Quale?
«Dopo Cossiga, sono il secondo sottosegretario ad avere la delega per i Carabinieri. E per rendere loro onore, mi sono affidato ai paracadutisti del Tuscania, con i quali ho fatto un lancio da 4.500 metri».
Paura?
«Diciamo un certo disagio».
Non si corre il rischio di far passare il messaggio che la vita militare sia alla portata di tutti?
«No, anzi io voglio proprio sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza del sacrificio di questi uomini per la sicurezza collettiva»».
Lei ha una specifica preparazione?
«Pratico molto sport. Nel calcio ho vinto anche un campionato italiano».
Uno scudetto?
«Il Campionato dell’Ordine degli ingegneri, con la selezione di Salerno».
Lei ha prestato il servizio militare?
«No, quando ho finito l’università, era appena stato abolito».
È favorevole alla reintroduzione della leva obbligatoria?
«Sono favorevole a una sorta di servizio civile/militare come strumento di formazione per i giovanissimi».