Libero, 1 ottobre 2018
L’aria pura di montagna si vende in bombolette
Chiara Bonel voleva che tutti respirassero la sua aria. Quella buona, priva degli aloni neri dello smog che ricopre i palazzoni delle città. Dov’è nata lei, a Misurina, nel Cadore, in provincia di Belluno, nei polmoni entra solo l’aria pura delle Dolomiti, conosciuta in tutto il mondo per le sue qualità benefiche. Qualche anno fa, la storia di una bimba malata che a mala pena riusciva a respirare, ha colpito talmente tanto Chiara, da farle mettere in piedi una start up per vendere l’aria della sua terra d’origine. «A Misurina c’è l’istituto Pio XII che cura l’asma e le allergie infantili. Alcuni anni fa una bambina di 5 anni doveva raggiungere la Gran Bretagna per curare una forte allergia a molteplici sostanze, per cui le serviva aria pura. Nel volo aereo poté inalare aria di Misurina, compressa in bombole d’acciaio, con le tecniche che usano i sommozzatori», racconta. Così, non ha perso tempo. Si è ingegnata perché l’aria pura che si respira a Misurina potesse essere provata in tutto il resto del Paese. Lei, trentenne, che aveva studiato sodo laureandosi in Studi europei a Udine, dopo due esperienze di lavoro, ha mollato tutto per mettere in piedi la sua impresa, diventandone amministratore unico. Ha imparato come si può ingabbiare l’aria di un posto, comprimerla in un contenitore e riprodurla in serie per metterla sul mercato. Così ha creato una bomboletta spry di aria di Misurina e ha cominciato a venderla. Si tratta di un erogatore, nulla di complesso, che va stretto tra le labbra, con una semplice pressione al pulsante superiore, si può ‘assaporare’ l’aria sana che scende fino ai bronchi. «Assomiglia a un deodorante», sottolinea, «è un contenitore in latta che non ha peso. Si spruzza in bocca e ovunque ci si trovi si può gustare l’aria delle Dolomiti. È un’esaltazione della mia terra, un modo per rappresentarla e farla conoscere al mondo». Chiara è l’unica venditrice di aria pura in Europa, ma non è la sola al mondo. Infatti per mettere in piedi la sua start up ha preso spunto da un’impresa canadese che per prima ha investito nel settore ingabbiando l’aria di un parco naturale. «Non ha un valore medico», spiega Chiara, «ma è un’esperienza sensoriale». Tanto è vero che ora le bombolette Chiara le ha vendute ad alcuni hotel di lusso, spa e in occasioni di eventi come il Festival del Cinema di Venezia. «L’ho pensata come un’esperienza di ‘lusso’», spiega, «ovviamente l’aria non ha né sapore né odore. Volevo, però, sensibilizzare le persone. Far capire che respirare aria pulita è importante per la salute». Non ha aperto alcuno stabilimento nel Cadore per non impattare in alcun modo sull’ambiente. «Per ingabbiare l’aria mi affido a terzisti, che la catturano in loco e la comprimono in una camera bianca. Così rimane intatta per tutto il processo e la freschezza del prodotto è garantita», spiega. I flaconcini di aria consentono ben 100 inalazioni e benché sia pensata come esperienza di lusso, il prezzo è di 9.90 euro.