La Stampa, 29 settembre 2018
Raggi promette Led, pecore e gilsonite. Ma le “soluzioni innovative” sono un flop
Giovedì 27 settembre alle 9.36 del mattino Virginia Raggi, sindaca di Roma, annuncia sulla sua pagina Facebook l’ultima meraviglia di cui ha dotato Roma: la nuova illuminazione a Led della piazza del Campidoglio. Diciannove righe per spiegare l’ennesima rivoluzione fino a concludere: «Onoriamo il passato guardando al futuro».
Ecco, è proprio questa la sensazione di troppi romani, che il passato di Roma sia un mostro sacro su cui non si discute, che il futuro sia la dimensione in cui si collocano a ogni annuncio sindaca e componenti vari della giunta Cinque Stelle ma che il presente sia il grande assente, il tempo dimenticato in cui sono costretti a vivere i cittadini comuni, tra buche, rifiuti, traffico, mesi di attesa per una carta d’identità e mezzi pubblici in fiamme.
A Roma si stima che almeno il 40% dei passeggeri dei mezzi pubblici salga regolarmente senza biglietto. Nel novembre del 2016 i Cinque Stelle decidono di provare su cinque linee di autobus la presenza di un controllore fisso. Dopo due anni i controllori fissi sembrano dimenticati, i passeggeri salgono sempre senza biglietto e la giunta vara una nuova sperimentazione: su un solo autobus di una sola linea vengono installati dei tornelli. Fanfare e annunci, quindi il silenzio.
Come risolvere il difficile problema dei rifiuti senza ricorrere all’innovazione? L’assessore Pinuccia Montanari è arrivata da Reggio Emilia carica di idee. A novembre 2017 parte la sperimentazione al Ghetto di sacchetti intelligenti dotati di etichetta Rfid, che traccia il rifiuto con radiofrequenza. La sperimentazione viene poi estesa anche ad altre zone ottenendo cifre quasi bulgare nella raccolta differenziata accompagnate da aumenti sospetti dei rifiuti lasciati nei quartieri confinanti.
Sciocchezze: la fabbrica delle idee Cinque Stelle non si ferma per cosi poco. A febbraio del 2018 si annuncia il via alla sperimentazione delle macchine aspira-rifiuti. Quattro mesi dopo il bilancio è decisamente positivo: le macchine riescono a aumentare di tre volte la capacità di raccolta dei singoli operatori. La sindaca annuncia l’acquisto di dieci mezzi. A settembre le strade di Roma sono invase da topi, rifiuti e cattivi odori come se nulla fosse. «Roma è in ostaggio dell’incompetenza grillina e i romani sono costretti a vivere in condizioni igienico-sanitarie davvero incommentabili», dichiara Davide Bordoni capogruppo di FI in Campidoglio.
Un altro dei capitoli dolenti sono le strade. Agli inizi di giugno si sperimenta un asfalto magico in due zone dove casualmente dopo qualche giorno si vota per il rinnovo dei Municipi. La magia si basa sulla gilsonite, una pellicola di asfalto naturale che dovrebbe ripristinare il manto stradale ma che già dopo 24 ore cola nelle crepe, allargandole invece di chiuderle. Qualche giorno fa un nuovo tentativo: si sperimenta un cerotto anti-buche con una sostanza a base di grafene che dovrebbe rendere l’asfalto 250 volte più resistente. Si attendono i risultati all’arrivo delle prossime piogge.
«È la filosofia dei Cinque Stelle, ascoltare chiunque abbia un’idea, organizzare una conferenza stampa, mettere l’idea in prova e poi tornare indietro. Più che di sperimentazioni mi sembra la solita politica degli annunci», spiega Fabrizio Santori, dirigente romano della Lega. A maggio parte la sperimentazione dei pali della luce intelligenti all’Eur, a luglio le strisce pedonali a led con un investimento di 200mila euro su un solo incrocio mentre nel resto della città ci sono strisce sbiadite, cancellate, sbagliate. Diverse decine di migliaia di euro vengono utilizzate per capire l’effetto che fa restringere il viadotto della Magliana con dei new jersey per canalizzare il traffico. Dopo un mese di traffico e insulti da parte di automobilisti e tassisti, si decide di sospendere tutto.
Per lottare contro le zanzare lo scorso anno si è provato a effettuare la disinfestazione biologica solo sulle larve, lasciando che gli esemplari adulti proliferassero senza ostacoli. Quest’anno si è pensato di ricorrere alle rondini che di zanzare si cibano ordinando agli abitanti di Roma di difendere i loro nidi. L’estate romana non ha mai avuto un numero così alto di zanzare. E poi ci sono state anche le api per monitorare l’inquinamento e le pecore per tosare l’erba. Chissà se, prima o poi, si inizierà anche a risolvere davvero i problemi di Roma.