la Repubblica, 29 settembre 2018
Senza accesso al web Assange deve lasciare la guida di Wikileaks
Julian Assange non è più direttore di Wikileaks. Il fondatore del “sito delle soffiate” ha deciso di lasciare l’incarico, per motivi indipendenti dalla sua volontà: senza l’accesso a Internet, che gli è stato tolto dall’ambasciata londinese dell’Ecuador in cui è rifugiato dal 2012, non è più in grado di continuare la sua attività. Sei mesi fa la sede diplomatica ecuadoregna lo ha privato del web e gli ha apparentemente impedito di ricevere visite. Secondo le indiscrezioni Lenin Moreno, presidente del Paese sudamericano, lo giudica un problema scomodo ereditato dalla precedente amministrazione e sta cercando di risolverlo trattando dietro le quinte con il governo britannico. Assange ottenne asilo politico nell’ambasciata sei anni fa, quando rifiutava di essere estradato in Svezia per accuse di molestie sessuali da parte di due donne. Dopo una lunga inchiesta il caso è stato chiuso senza incriminarlo, ma il giornalista continua a rifiutarsi di uscire per timore di essere arrestato da Scotland Yard per violazione della libertà condizionata, un reato minore, e quindi consegnato alla giustizia americana in virtù di un mandato di cattura che potrebbe esistere nei suoi confronti per violazione di segreti di Stato, in riferimento alle rivelazioni di Wikileaks su torture e abusi commessi dalle forze Usa durante la guerra in Afghanistan e Iraq.