Corriere della Sera, 28 settembre 2018
IL tacco altissimo? Superato. «Meglio fermarsi a 5 centimetri»
Benvenuti all’Hotel Vivier. Nel cuore di Parigi. Dove per chiavi ecco il mocassino con la fibbia. E in ogni suite una collezione di scarpe (le sneaker, la sera, le flat, i sandali) e borse (le clutch, le tracolla, le shopping) così come le ha immaginate il nuovo creativo, quel Gherardo Felloni di grande talento e artigiano di ottima formazione. Una presentazione fantasiosa e fantastica tra piante e voliere e scene teatrali (danza, canto, pittura). E idee chiare, una su tutte. La nuova altezza del tacco ideale: 5 centimetri. «Negli ultimi 15 anni, i tacchi si sono alzati vertiginosamente dai 9 cm – che era considerato alto nel 2000 – ai 12 e più di un paio anni fa. Per non parlare del platform. Un’esagerazione. Ora qualcosa è cambiato», analizza lo stilista. Cioè scusi? «Secondo me è legato al cambiamento delle donne: sono diventate più potenti e possono permettersi di competere senza bisogno di certi stereotipi della seduzione femminile. Trovo più contemporaneo un semplice 5 cm». Rifatte tutte le forme. Ecco le punte-punte. «Mi sono chiesto cosa era per me il mio mito Vivier? Era tacco medio, leggero e a punta». E le fibbie? «Intatte, solo magari più grandi e stilizzate, di gomma e colorate o preziose per le borse da sera».