Il Sole 24 Ore, 27 settembre 2018
Svelato il whistleblower del caso Danske Bank
Ha un nome il misterioso whistleblower all’origine delle rivelazioni che hanno portato la scorsa settimana alle dimissioni di Thomas Borgen, Ceo di Danske Bank, il più grande istituto di credito della Danimarca, travolto da uno scandalo su un presunto colossale riciclaggio di soldi sporchi provenienti dalla Russia. Il whistleblower si chiama Howard Wilkinson, è un cittadino britannico ed è stato a capo della divisione trading della filiale estone della Danske Bank dal 2007 al 2014. Le sue rivelazioni hanno innescato l’indagine delle autorità di Borsa di Copenhagen e della magistratura danese su quello che appare come il più grande caso di riciclaggio in Europa. Nella filiale estone della principale banca danese sono stati movimentati in otto anni 200 miliardi di euro sospetti da parte di 15mila clienti (principalmente società) non residenti in Estonia. Si tratterebbe di soldi di provenienza russa, azera, ucraina e di altri paesi dell’ex Unione sovietica, finiti in gran parte a Londra o nei paradisi fiscali. Wilkinson ha confermato di essere alla base delle rivelazioni in un’email inviata al giornale danese Berlingske, il primo a fare luce sullo scandalo già alcuni mesi fa.