Corriere della Sera, 26 settembre 2018
Chi lavora la domenica in 6 casi su dieci è donna
Il dato non sorprende e tuttavia invita a un supplemento di attenzione in tema di riforma delle aperture festive dei negozi: è donna, dice l’Istat, la larga maggioranza dei lavatori domenicali nel commercio. Si tratta del 61,1% rispetto a una media sul totale degli occupati del 47,8%, ha affermato Roberto Monducci, direttore di Dipartimento dell’Istituto di statistica in un’audizione ieri alla Commissione Attività Produttive della Camera. La lavoratrice domenicale, poi, è giovane, se è vero che il 42,9% degli addetti alla vendita nei giorni festivi è «under 35». Una metà del cielo che lavora il giorno in cui tutti i servizi alle famiglie, a partire dagli asili, sono chiusi. Le donne risultano poi inevitabilmente interessate dal «forte aumento delle posizioni lavorative in part-time». Come ha segnalato Monducci, fra il secondo trimestre del 2010 e lo stesso periodo del 2018 l’incidenza del tempo parziale sul totale è aumentata di 12,6 punti arrivando al 51,5%. Un contratto che incide di più sulla piccola distribuzione, dove è passato dal 38,7 al 56,9%. Nelle grandi catene l’aumento è stato dal 38,3 al 45,8% ma qui, ricordano i sindacati, il part-time contiene spesso l’obbligo di lavoro domenicale. Nei piccoli negozi il part-time prende piede, come risposta alla recessione seguita alla totale liberalizzazione introdotta dal «Salva Italia». Sulla riforma degli orari sono pronte in Parlamento cinque proposte di legge, un confronto tra le associazioni datoriali e i sindacati è atteso nei prossimi giorni. Ma la quadra sul superamento del decreto del 2011 difficilmente potrà essere trovata senza ripensare alla qualità del lavoro femminile e alle misure di welfare che possano sostenerlo.