il Giornale, 26 settembre 2018
Il mostro Rai da 13mila dipendenti ne assume altri 105
Per la Rai non esiste spending review, taglio di costi e tantomeno di personale. Macché, la crisi colpisce le aziende italiane cui tocca sfoltire gli organici, tranne la tv di Stato, pur sempre «Mamma Rai», foraggiata a suon di miliardi grazie al canone in bolletta. Al punto che la Rai si permette il lusso di assumere nuovo personale, come se non avesse già la cifra monstre di oltre 13mila dipendenti, tra cui un esercito di dirigenti e direttori parcheggiati a far nulla ma a stipendio intatto. Ridurre e razionalizzare l’enorme costo del personale (quasi 900 milioni di euro nel 2017)? Giammai, anzi aumentiamolo. Ecco quindi la Rai mettersi alla ricerca di 25 nuovi impiegati da assumere in azienda «con contratto di apprendistato professionalizzante», si richiede la laurea in Economia e l’età non superiore ai 30 anni. Ma c’è pure la selezione per «10 risorse da impiegare nell’area tecnico-produttiva» rivolta a laureati, e poi quella per assumere «40 risorse da impiegare nell’area tecnico-produttiva» rivolta invece a diplomati, e quindi la ricerca di «30 risorse da impiegare in qualità di Impiegati e Assistenti ai programmi. In totale la Rai assumerebbe 105 persone, ad aggiungere alla legione di 13mila dipendenti. Numeri che in tempi di magra pochi possono permettersi, d’altronde pochi altri si pappano un gettito di 1,6 miliardi di euro derivante dalla tassa di possesso di un elettrodomestico (la tv).