ItaliaOggi, 25 settembre 2018
Diritto & Rovescio
Rientro cinematografico fiacco. In attesa di vedere arrivare le migliori pellicole del Festival di Venezia (ce ne sono alcune notevoli) ci viene somministrato un fritto misto che non sa di niente ma che, nel contempo, resta anche sullo stomaco. Per fortuna c’è uno straordinario film che non a caso è stato premiato con la Palma d’Oro all’ultimo Festival di Cannes. È Un affare di famiglia del regista giapponese Kore-eda Hirokazu. La vicenda si svolge in una famiglia disastrata (ma a suo modo felice) della periferia di Tokyo. Una famiglia che vive di espedienti, disdicevoli agli occhi borghesi. Che mangia come i maiali nel truogolo. Dorme per terra. I bambini si rintano nei buchi della casa. Tutti rubano. Poco, ma rubano. Le ragazze arrotondano. Con qualche limite. Questa famiglia dovrebbe essere un inferno invece è un luogo di preziose relazioni affettive, anche intergenerazionali. C’è più amore qui che in moltissime famiglie altoborghesi e schizzinose. Una delizia guardare e capire questo film. Sembra girato in un basso di Napoli negli anni Trenta. Le famiglie sono le stesse anche se sono a 10 mila km di distanza.