Corriere della Sera, 25 settembre 2018
Alestra, un altro Generale per il governo
È una decisione che ha voluto il ministro competente e vigilante: il titolare del dicastero del Welfare Luigi Di Maio. Alla guida dell’Ispettorato nazionale del Lavoro è stato scelto un carabiniere. Anzi, il Generale dei carabinieri Leonardo Alestra. Dopo la nomina del Generale Antonino Maggiore alla guida dell’Agenzia delle Entrate un’altra decisione di discontinuità da parte del governo che privilegia un uomo delle forze dell’ordine ad un dirigente ministeriale. Alestra è stato comandante provinciale dei carabinieri in Calabria, «terra di mafia e caporalato», ha ricordato Di Maio segnalando le priorità che Alestra assegnerà alla sua azione. Non sarà un compito facile. Perché in questi anni l’Ispettorato nazionale del Lavoro è stato decimato soprattutto dal blocco del turn-over e dalle poche risorse a disposizione. Il numero degli ispettori del Lavoro è crollato in sette anni: dai 4 mila del 2010 ai 1.945 del 2017, come aveva rilevato al Corriere della Sera due mesi fa lo stesso Ispettorato. Meno della metà. Sono diminuiti anche i controlli alle aziende: 6 mila in meno in sette anni (dai 148 mila del 2010 ai 142 mila del 2017). Diverse fonti rivelano che ci sono stati «numerosi pensionamenti senza nuove assunzioni», seguendo la volontà del legislatore di rivisitare/ridurre la pianta organica. C’è stata anche «la necessità, presso diverse sedi, di utilizzare il personale ispettivo anche in attività diverse dalla vigilanza, ma necessarie al funzionamento delle strutture». In altri termini sono rimasti in pochi sul territorio a fare le indagini per contrastare il nero e combattere il caporalato, come hanno insegnato alcuni episodi di cronaca. A complicare il quadro l’abolizione dei voucher decisa l’anno scorso, ha raccontato Marco Bentivogli, segretario Fim-Cisl: «Molti giovani sono stati arruolati in nero». In pochi hanno vigilato. Impoverendo il gettito Irpef e quello contributivo.