la Repubblica, 24 settembre 2018
Lo scandalo indiano che inguaia Hollande e la compagna Gayet
Dal film con un attore francese si potrebbe arrivare a una crisi di governo a Delhi, tra sospetti per un appalto militare e la love story di un presidente con un’attrice produttrice. Un copione a sorpresa si dipana nello scandalo che scuote l’India. In Francia se ne comincia a parlare solo ora ma è da giorni che a Delhi l’opposizione chiede conto al premier conservatore Narendra Modi.
Tutto risale al settembre 2016, quando la Francia conclude un accordo con Delhi per la vendita di 36 aerei Rafale. All’epoca il socialista François Hollande è all’Eliseo. Ufficialmente celibe, vive in realtà da tempo con Julie Gayet. L’attrice e produttrice non ha mai voluto apparire, entrare nel ruolo dipremière dame.
Qualche settimana dopo l’annuncio dell’affare tra i due governi, l’armatore francese Dassault crea una società con l’indiano Reliance-Group per aprire una fabbrica a Nagpur.Dassault investe oltre 100 milioni di euro nello stabilimento: è un obbligo previsto dall’accordo tra i due Stati. Modi pretende un sistema di “compensazioni” dai paesi stranieri con cui si fanno accordi, in modo da rilanciare l’industria nazionale. La scelta del partner indiano non sembra casuale. Reliance è un gruppo attivo nelle tlc e nella sanità guidato dal magnate Anil Ambandi, vicino a Modi.
L’opposizione accusa il capo del governo di aver favorito la società del suo amico a scapito di gruppi più esperti nell’aeronautica. La polemica è rimasta a Delhi fino a quando non è emerso un dettaglio. Alla fine del 2016, mentre viene avviata la collaborazione aeronautica tra Dassault e Reliance, il gruppo indiano investe in una produzione cinematografica francese. Si tratta di Tout là- haut, commedia con l’idolo dei giovani Kev Adams.
Reliance investe 1,6 milioni di euro. La produttrice del film è Julie Gayet. È la compagna ufficiosa di Hollande che fino a quel momento era alla ricerca di fondi per avviare il set. «Un giorno sono arrivati gli indiani e improvvisamente abbiamo potuto girare il film», ha raccontato a Mediapart uno dei collaboratori di Gayet. C’è il sospetto di un conflitto di interesse dell’ex presidente e di un favoritismo di cui avrebbe goduto l’attrice. «Non sono io che ho trovato i finanziamenti», sostiene Gayet e Hollande precisa: «Ignoravo i legami tra Reliance-Group e Gayet». Per l’ex presidente, la scelta del partner indiano non è stata fatta dallo Stato francese ma da Delhi. Una circostanza finora smentita dal premier Modi.Immediata la reazione del leader dell’opposizione, Rahul Gandhi.
«Grazie a Hollande sappiamo che Modi ha fatto in modo di dare un appalto miliardario all’amico in bancarotta». Per Gayet e Hollande è uno scandalo imbarazzante. Con qualche conseguenza politica, se e quando l’ex leader socialista vorrà tornare alla ribalta.