la Repubblica, 23 settembre 2018
In morte di Simone Dispensa
Simone Dispensa aveva 18 anni, ne avrebbe compiuti 19 a metà ottobre. Non ha vinto, purtroppo, la sua battaglia contro un osteosarcoma che l’ha divorato a poco a poco ma la sua storia e il suo coraggio hanno suscitato un’ondata di solidarietà tra veri amici che sarà impossibile da dimenticare.
I medici diagnosticarono la malattia al giovane studente di Novi Ligure quasi tre anni fa e per un lungo periodo Simone, allievo della 5E del liceo Amaldi, indirizzo linguistico, dovette seguire le lezioni da casa. Per farlo tornare in classe, quando anche un semplice raffreddore avrebbe potuto ucciderlo, i suoi 23 compagni, a dicembre dell’anno scorso, decisero di vaccinarsi in massa contro l’influenza. Erano mesi in cui i No vax avevano già cominciato a far sentire la propria voce contro il decreto Lorenzin sui vaccini obbligatori. Lo sapeva anche Simone che commentando la decisione dei suoi compagni, aveva detto: «È stato un gesto bellissimo. Mi è piaciuto, oltre che per l’affetto e per il calore che mi sono stati dimostrati, perché è giusto che si vedano queste cose, soprattutto se si pensa alle polemiche contro i vaccini».
Quando a luglio la classe di Simone aveva ricevuto un attestato anche dal consiglio regionale tutti tifavano ancora per lui. «Abbiamo sperato fino all’ultimo che avrebbe vinto lui, ma venerdì se ne è andato – dice papà Davide – Ringraziamo i medici che hanno provato a salvarlo in tutti i modi, i suoi compagni, i professori, tutti quanti. Simone ha lottato tanto anche grazie a loro». I suoi compagni di classe hanno scritto delle lettere che sono state consegnate alla famiglia e saranno lette al funerale domani alle 10.30 a Novi Ligure.
«Oggi se ne va una parte di noi.
Una parte del nostro cuore, perché gli abbiamo voluto bene.
Una parte del nostro coraggio, che ci trasmetteva affrontando la malattia col sorriso», scrive sulla homepage dell’Amaldi la professoressa Monica Lupori, che l’anno scorso aveva parlato per prima alla sua classe di quanto fosse importante per Simone poter tornare a scuola in una ambiente senza rischi. Nessuno si era tirato indietro davanti alla proposta di un vaccino di massa: «I miei genitori, all’inizio, erano titubanti perché avevano saputo di persone che avevano reagito male. Spiegai alla mamma che non era una cosa fatta tanto per fare, ma che era per un mio compagno e quindi la motivazione era più che valida», racconta una compagna di Simone che oggi lo saluta sulla sua pagina Facebook: «Ci mancherai», dice insieme a centinaia di altri messaggi. «Siamo tutti molto tristi per Simone e per la sua famiglia. Abbiamo sperato che le cose andassero diversamente – commenta il sindaco di Novi Ligure, Rocchino Muliere – Quello che hanno fatto i suoi compagni è stato un gesto di grande generosità che vale più di mille parole».