la Repubblica, 23 settembre 2018
Tabarez e l’ala cacciata dagli ultras del Lecce
Il calcio, si usa dire, è uguale dappertutto. Uruguay e Salento. Ma qualcosa di diverso c’è. Il lettore A.S. di Lecce mi segnala un fatto che avevo già letto e merita d’essere conosciuto. Il Lecce aveva ripreso Cosimo Chiricò, ala destra che non segna molto ma salta l’uomo. Era già stato in giallorosso nel 2013: gli ultrà non l’amavano per via d’un ritiro punitivo saltato perché malato. Non malato, perché lo stesso Chiricò aveva fatto circolare foto sue in piscina. Altro addebito: Chiricò avrebbe preso in giro gli ultrà del Lecce con uno striscione commissionato ad amici brindisini. Liverani lo manda in campo contro la Salernitana, gli ultrà contestano con forza, il resto del pubblico, la maggioranza, sostiene il giocatore e con lui le scelte di allenatore e società. Il giorno seguente il Lecce mette Chiricò fuori rosa a tempo indeterminato. Le sue ripetute scuse non servono. A.S. chiede: «Come faccio a spiegare a mio figlio che questa scelta qualcuno l’ha vissuta come atto di giustizia?». Gli dica che è un atto di forza.
In Uruguay federcalcio e Lega hanno rinnovato fino al 2022 il contratto con Tabarez. Ha 71 anni, soffre di una neuropatia che può portare alla paralisi e alla morte. Al mondiale si reggeva sulle stampelle. Il Maestro, lo chiamano. “Maestro è colui che aiuta”, dice lui. Nel mondo dei corpi statuari, coltivati, esibiti, molti hanno tifato per quest’uomo storto, prosciugato, sofferente: il Maestro. Libero docente di coraggio e dignità. Senza che rullino i tamburi. (…)