La Stampa, 23 settembre 2018
Il cemento continua a mangiarsi la terra. Ogni secondo persi 3 metri quadrati
Nei primi sei mesi di quest’anno sono stati cementificati cinquemila terreni agricoli, l’equivalente di 7142 campi di calcio. Il consumo del suolo viaggia «ad un ritmo di 3 metri quadrati al secondo» e «non si arresta perché manca prima di tutto una legge nazionale che affermi il valore di questa risorsa vitale e non rinnovabile e, di conseguenza, una strategia nazionale per la sua tutela», spiega Andrea Carandini, presidente del Fai.
Il Fondo Ambiente Italiano con la Coldiretti, l’Istituto Nazionale di Urbanistica (Inu), Legambiente, Lipu, Slow Food Italia, Touring Club italiano e Wwf Italia, pur nelle loro diversità, hanno deciso di dar di dar vita ad una coalizione - «Salvailsuolo» – che da anni si batte per ottenere una legge a livello nazionale. E non è un caso che Carlin Petrini, inaugurando l’edizione 2018 del Salone del Gusto/Terra Madre abbia lanciato un appello: «Il consumo di suolo sta generando sconquassi quindi cosa aspettiamo a mettere mano a una legge che governi il suolo che è il bene primario dell’agricoltura?».
Per Petrini è necessario «riprendere in mano la legge che da anni giace vergognosamente in Parlamento». In effetti il percorso parlamentare è iniziato nel 2012 – al governo c’era Monti e il ministro dell’agricoltura era il tecnico Catania – che non ha portato all’approvazione di nuove regole. Nella scorsa legislatura il Parlamento, dopo un lungo lavoro di ascolto e analisi, era quasi riuscito ad approvare un testo rimasto però un’incompiuta. Dall’inizio della nuova legislatura sono state depositate 12 proposte di legge in materia. Proposte che si aggiungono a quella di iniziativa popolare portata avanti dalle associazioni forti. E adesso «Salvailsuolo» è tornata alla carica – forte anche di una petizione che sollecita la politica ad intervenire sottoscritta da 82 mila persone – e chiede che la questione venga inserita in cima all’agenda dei lavori delle Commissioni competenti nel più breve tempo possibile per dotare anche l’Italia di una legge per la tutela del suolo «attesa ormai da troppo tempo». Dal loro punto di vista l’approvazione di nuove norme, dunque, è «urgente e non più rinviabile» anche perché il consumo di suolo avanza anche nelle aree a rischio sismico, idraulico o soggette a frane ricorda il Fai che ha deciso di dedicare un campagna nazionale di sensibilizzazione, #Salvailsuolo. Nel 2017, infatti, le nuove coperture artificiali hanno riguardato 54 chilometri quadrati di territorio, ovvero, in media, circa 15 ettari al giorno. Anche nel 2016 sono andati perduti 3 metri di suolo al secondo, l’anno prima ne erano spariti quattro.
Per quanto riguarda l’agricoltura Coldiretti stima in 400 milioni l’anno i danni attuali causati della cementificazione. Ma i problemi hanno origine nel passato. «In Italia – sottolinea l’organizzazione agricola guidata da Roberto Moncalvo – si è verificata la perdita del 28% della superficie coltivata per colpa della cementificazione, dell’abbandono e dell’invasione di cibi dall’estero provocati da un modello di sviluppo sbagliato che negli ultimi 25 anni ha ridotto a meno di 13 milioni di ettari le aree agricole utilizzabili». E negli ultimi quindici anni è scomparsa una pianta da frutto su tre: il frutteto italiano che è passato da 426 mila ettari a 286 mila.