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 2018  settembre 23 Domenica calendario

Sessantamila morti ogni anno in Italia per l’inquinamento

«Tutti per Aria». Almeno a Terni, dove fino al 30 settembre cittadini e comunità scientifica si confronteranno in una serie di eventi sul rapporto fra ambiente e salute, nel corso di una manifestazione organizzata da Fondazione Umberto Veronesi, con il sostegno di Fondazione Carit. 
I numeri del resto non lasciano scampo: l’inquinamento causa ogni anno 9 milioni di morti premature a livello globale. Più di tabacco, droghe e alcol, o di malattie infettive ancora molto diffuse, come Aids, malaria e tubercolosi. In Italia ogni anno sono circa 60mila i decessi evitabili per patologie dovute a sostanze contaminanti nell’ambiente (aria, terreno, acqua o cibo), 15mila solo in Lombardia, una delle regioni più inquinate. Decessi che sono dovuti principalmente a malattie respiratorie e cardiovascolari, ma da pochi anni si sono aggiunti i tumori: gli esiti di recenti ricerche hanno infatti convinto le agenzie scientifiche internazionali a includere anche l’inquinamento tra gli agenti carcinogeni.
Ma quali sono oggi i danni realmente dimostrati dell’inquinamento sulla salute? Quali le sostanze che davvero provocano tumori? Che cosa prevede la legge? Come proteggersi? E, ancora, quali sono i luoghi più inquinati in Italia? 
A tutte queste domande intende dare una risposta non solo l’iniziativa nella città umbra, ma, più estesamente, un nuovo manuale di Fondazione Veronesi (Inquinamento e Salute, scaricabile gratuitamente dal sito www.fondazioneveronesi.it a partire dal 1 ottobre). 
«Da 15 anni siamo impegnati a finanziare la ricerca scientifica d’eccellenza e diffondere la cultura della prevenzione – commenta Paolo Veronesi, presidente della Fondazione —. Abbiamo ritenuto urgente e necessario affrontare un tema complesso come l’inquinamento a cui è dovuto quasi un quarto dei decessi al mondo. È un peso enorme, che possiamo però attenuare e prevenire, in primo luogo attraverso la conoscenza di cosa, dove e in quale modo può aumentare il nostro rischio di ammalarci. La scienza gioca un ruolo fondamentale e “Tutti per aria” è un’occasione d’informazione e dibattito».