Corriere della Sera, 22 settembre 2018
La lettera del giovane Kerouac alla mamma
È sempre emozionante andare a curiosare tra le lettere giovanili degli artisti che amiamo, quando non avevano ancora scritto i loro libri o dipinto i loro quadri. Equivale a sbirciare nei loro sogni: noi, i lettori, sappiamo cosa riserva loro il futuro. Per questo la lettera del 25enne Jack Kerouac alla madre Gabrielle diffusa ieri da The Guardian – sarà messa all’asta da Whitmore, a Pasadena, in California, si parte da 22.500 dollari – è così significativa: è un autoritratto dell’artista da giovane. Scrive a mamma Gabrielle nel 1947, mentre è in viaggio attraverso l’America a raccogliere le esperienze che riverserà dentro Sulla strada, il suo capolavoro. Scrive per raccontare che a Denver il tempo è bello e che dall’amico che lo ospita c’è la doccia; scrive delle bisteccone di cervo che ha mangiato, delle ragazze carine che ha incontrato (pessima idea, la signora Kerouac era gelosissima), fa presente che l’autostop non si può fare attraverso il deserto e le montagne (scrive la lettera da Denver) e quindi chiede a «dear Ma», alla cara mamma, se può mandargli 25 dollari (oggi equivalgono a circa 285 dollari, 242 euro) tramite vaglia della Western Union. E il futuro padre della Beat Generation si firma «Jacky», con tre “x” come cuoricini. Bob Dylan, nella sua canzone When I Paint My Masterpiece, scrive che «tutto sarà armonioso come una rapsodia, quando dipingerò il mio capolavoro». In questa lettera c’è il Kerouac con tanti manoscritti nel cassetto non ancora pubblicati, Kerouac il sognatore, vagabondo del Dharma che prende le misure al mondo (e chiede i soldi a «Ma» per tornare a casa). Kerouac non ancora schiacciato dall’alcol, dalla tristezza, dal peso del suo genio, morto nel 1969 a soli 47 anni, tecnicamente per una crisi epatica ma in realtà di crepacuore. È una lettera armoniosa come una rapsodia.