Il Messaggero, 22 settembre 2018
Il segreto delle fusa: è l’antistress dei gatti
«Quando gioco con la mia gatta, chi può dire se si diverte più lei a scherzare con me o io a giocare con lei?». Già il grande Montaigne nei suoi Saggi rifletteva su quanto noi umani proiettiamo i nostri stati emotivi sulla psiche dei nostri animali domestici. Nessuno scienziato ha il dono del vecchio che capisce la lingua dei gatti di Kafka sulla spiaggia di Murakami, eppure in questi mesi si susseguono interessanti scoperte sull’universo flemmatico e sussultorio dell’ impenetrabile animale.
LE VOCALIZZAZIONI
I ricercatori ungheresi Péter Pongrácz e Julianna Szulamit Szapu pubblicano, presso il Journal of Applied Animal Behaviour Science, la scoperta di modalità ricorrenti della relazione tra essere umano e gatto, studiando l’uso comunicativo che facciamo delle vocalizzazioni feline. Anche se noi parliamo molto con i cani, non ci sogneremmo mai di abbaiare e ringhiare con loro.
Invece, in modo stupefacente, noi amiamo miagolare e fare le fusa ai nostri gatti, anche se i proprietari con alti livelli di istruzione sono più antropocentrici, con una minore imitazione del gattese e assenza di vocalizzazioni. Sono tendenze statistiche e quindi siamo pronti a scommettere che anche i coltissimi Petrarca con la sua Dulcina e Elsa Morante con la sua Minna avrebbero alternato volentieri gnaulii e gru gru ai versi poetici, ma il dato più importante rimane l’enorme difficoltà, descritta dai proprietari, di capire lo stato interiore del gatto.
Le fusa, questi misteriosi, sordi, coccolosi brontolii che il gatto emana nelle due fasi della respirazione e che sono così cruciali per la sua vita psicofisica, sono un esempio fatidico di proiezione antropomorfa sul linguaggio dei gatti e di fatica a capire la loro comunicazione.
I CUCCIOLI
Nel marzo scorso alcuni ricercatori americani del Wisconsin e del Maryland hanno rivelato sull’Applied Animal Behavioural Science, che i gatti preferiscono a Bach la musica basata sulle frequenze dei miagolii, molto più alte della voce umana, e sul ritmo delle fusa, con un effetto calmante sui cuccioli.
Nel 2015 Karen McComb ha pubblicato su Current Biology la scoperta delle fusa da sollecito, più fastidiose e incalzanti delle fusa ordinarie, una sorta di miagolio simile al piagnisteo da isolamento dei gattini o a quello angoscioso dei neonati. Nonostante questi avanzamenti il dibattito è ancora aperto. Noi associamo le fusa alla felicità e all’appagamento dei gatti, come quando li spazzoliamo e li accarezziamo, senza ricordare che possono perfino soffiare e graffiare all’improvviso mentre ronfano teneramente, mostrando repentinamente il loro lato aggressivo, altero. Possono fare le fusa anche quando sono feriti, inseguiti da un cane, quando stanno dal veterinario, per cui le fusa potrebbero avere un effetto antistressante, di decompressione, come gli sbadigli che distendono il loro sonno polifasico durante le 24 ore.
LE FRATTURE
La fotografa Marjan Debevere, studiosa di psicologia felina, con una pagina seguitissima su Instagram, ricorda di aver visto fare le fusa a gatti che stavano per morire e parla dei suoi gatti Clive, Hula, Luigi, Archie e dei 3000 che ha fotografato fino ad oggi, sottolineando che alcuni gatti fanno poco le fusa come Luigi, mentre altri ronfano di continuo come Archie. Nel 2005 Leslie Lyons ha ipotizzato un potere rigeneratore delle fusa che, con le loro vibrazioni, manterrebbero la densità minerale ossea e promuovono la guarigione in caso di infortuni, come fratture.
Questo spiegherebbe perché i gatti fanno le fusa mentre sonnecchiano in un estatico stato di benessere. Dal momento che, nella loro evoluzione, si sono adattati a riposare molto durante il giorno, mantengono in buone condizioni con le vibrazioni, le ossa e i tessuti, evitando anomalie e osteoporosi presenti invece in altre specie domestiche.
IL CUORE
Il ronfo coccoloso ha effetti salutari anche sui proprietari con riduzione di un terzo del rischio di infarto o malattia cardiaca. Anche se le fusa rimangono misteriose, e non sono sempre indice di felicità, creano così un circolo virtuoso che genera in noi esseri umani, una straordinaria condizione di benessere e consente ai gatti, nonostante la loro assenza sorniona e la loro orgogliosa solitudine, di essere adorati sempre di più.