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 2018  settembre 20 Giovedì calendario

L’ultimo disco di Malika

«Pensavo di aver fatto un brano pop, invece è stato considerato come qualcosa di complicato». Malika Ayane usa le reazioni all’uscita di Stracciabudella, il singolo che quest’estate ha anticipato il nuovo album Domino, per spiegare il suo sentirsi fuori dalle mode. «Con questo disco non volevo più far stare tutto in una sola confezione. Non sono desueta, ma se guardiamo a quello che funziona oggi come la trap non sono nemmeno attuale. È un bel momento: si può osare e facendo così alla fine il bello arriva». E in questo aiuta rimanere fuori dall’orizzonte del pop da allevamento intensivo e collaborare ancora con Pacifico per i testi e Axel Reinemer e Stefan Leisering per la produzione.
Il titolo Domino va letto così: «Non è il verbo, mostrerebbe un’eccessiva fiducia in se stessi. Per me indica che i pezzi messi assieme in ordine diverso possono portare in mille direzioni. Seguendo la lezione di Godard: il regista diceva che ogni storia ha un inizio, uno svolgimento e una fine, ma non necessariamente in quest’ordine». Il disco è in equilibrio fra eleganza e sperimentazione, nei testi dominano piccoli elementi rubati alla quotidianità, l’elettronica comanda, qualcosa arriva dal passato ma tagliato con la sensibilità di oggi. «Mi sono immaginata una band che suona musica anni 60 utilizzando strumenti anni 80. Tutti i brani, tranne uno, sono stati registrati una battuta alla volta e poi strutturati con loop e ripetizioni».
In tempi di musica senza supporto Malika ha scelto una confezione di lusso, copertina con effetto 3d delle cartoline di una volta, progetto grafico dell’artista Federico Pepe e scatti di Jacopo Benassi. Nelle foto non c’è ritocco. «Per anni ho pensato sempre al modo migliore per presentarmi agli altri per poi sentirmi comunque una critica su qualcosa. Non esiste una condizione in cui vai bene a tutti. È difficile essere se stessi, ma meglio così che mettersi in posa per far sembrare la gamba più lunga. Però essere donna è un casino: al di là degli abusi sessuali è difficile essere rispettate».
Il 6 novembre parte un tour dalla doppia nima: in ogni città Malika farà due show, uno in teatro e un in un club. «Non esiste un solo modo di definire se stessi. Una formazione avrà la morbidezza del suono, l’altra sarà più ruspante».