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 2018  settembre 10 Lunedì calendario

Per disintossicarsi dal digitale Milano lancia l’aperitivo disconnesso ed è subito successo

Vivere costantemente on line fa male, anzi malissimo. Urge imparare a smetterla di guardare come pazzi il cellulare (lo controlliamo in media circa 2600 volte al giorno), che poi si rimane imbrigliati per ore in una rete di notifiche e messaggini col terrore, chissà mai, di perdersi qualcosa. Per l’esattezza, secondo una recente ricerca, gli italiani over 35 arrivano a restare connessi una media di sette ore al giorno di cui 1,53 solo sui social.
Ecco che allora è tutto un fiorire di manuali e attività digital detox. La patron di Miss Italia Patrizia Mirigliani ha messo in riga le 182 partecipanti al concorso: niente cellulare per 12 ore. E a Milano, in 18 locali molto frequentati, ci si prepara alle serate (domani, il 19 e il 26 settembre) senza telefono. L’iniziativa è della psicologa Monica Bormetti, fondatrice del progetto Smart Break. Ironia della sorte, o forse no, gli aperitivi smartphone free hanno avuto moltissimo successo soprattutto sui social, dove sono stati lanciati raccogliendo veloci migliaia di mi piace e di condivisioni su Facebook. «No non è una contraddizione – ci spiega Bormetti – perché la nostra non è una battaglia contro la comunicazione digitale, ma per l’uso consapevole di questi mezzi, per ritrovare un giusto equilibrio dopo l’ubriacatura iniziale». I locali organizzeranno le serate a modo loro, alcuni offrendo anche uno sconto sulle consumazioni a chi si farà sequestrare lo smarphone al bancone. La dipendenza online è molto democratica, spiega sempre Bormetti, colpisce un po’ tutti anche se con modalità differenti. «I nativi digitali per esempio non riescono più neanche a immaginare come sia vivere off line. Spesso interagiscono nello stesso momento sia dal vivo che attraverso una chat. È un cortocircuito, non c’è più un confine tra realtà virtuale e realtà reale. Scompare anche la separazione tra identità privata e pubblica. Così si postano foto sempre più intime e si tende a modificarsi per diventare quello che si appare online». 
Il rischio più grande è l’uso passivo dei social, cioè quando si smette di comunicare ma, perdendo il senso del tempo, si spendono ore a scrollare feed. E i danni (oltre a quelli fisici, che vanno dalla cervicale all’artrosi) sono importanti. «Abituiamo il nostro cervello a diventare troppo multitasking con conseguente perdita della capacità di concentrazione. E anche l’intelligenza emotiva si modifica, sfilacciando l’abilità a riconoscere le emozioni proprie e altrui». Fortuna che ci sono aperitivi, viaggi (c’è anche un tour operator specializzato), libri «how to» per aiutarci a smettere. E persino la app Moment, che calcola quanto tempo si perde sullo smartphone. Tutto online, ovvio. Perché ormai senza cellulare non si fa più niente. Compreso disintossicarsi dal cellulare.