Il Sole 24 Ore, 11 settembre 2018
La guerra belga contro i centesimi si ferma in Bce
Paperon de’ Paperoni, lo straricco zio del Disneyano Paperino, teneva in una bacheca il primo «cent» che aveva guadagnato. Fosse stato belga, sarebbe forse andato meno fiero del suo trofeo: secondo uno studio condotto dal Governo, infatti, otto cittadini su 10 in Belgio hanno difficoltà ad usare le monetine da uno o due centesimi e sette su 10 sono a favore della loro abolizione. Anche lo Stato non la vedrebbe male: il ministero dell’Economia ha infatti calcolato che solo il trasporto e lo stoccaggio delle monetine da uno o due centesimi costa 44 milioni di euro. Ecco perché giace nel Parlamento belga una proposta di legge non per abolire le monetine – uno Stato dell’Unione europea non ne ha il potere – ma quantomeno per obbligare i commercianti ad arrotondare a 5 o a 10 centesimi i prezzi. Un arrotondamento obbligatorio insomma. L’idea sarà sembrata geniale in Belgio, ma non a Francoforte. Motivo: «Per preservare l’unità e l’integrità dell’area euro» – scrive la Bce in un parere legale – ogni legge sugli arrotondamenti obbligatori andrebbe presa a livello comunitario e non da singoli Stati. Ben vengano gli arrotondamenti volontari, dice la Bce, ma non quelli obbligatori. Lo zio Paperone può stare sereno. I belgi meno.