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 2018  settembre 10 Lunedì calendario

Nel villaggio cileno dell’Antartide solo residenti senza appendice

Benvenuti in Antartide, ma se volete rimanere a viverci dovete prima togliervi l’appendice. 
Sembra strano, ma questa è una delle richieste essenziali per chi fa domanda per abitare nella località antartica cilena di Villa Las Estrellas, che ospita i lavoratori della base Presidente Eduardo Frei Montalva, sull’isola Re Giorgio, nell’arcipelago delle Shetland. 
Siamo a 950 km a sud dalla città di Puerto William, in pieno territorio antartico del Cile. La base è stata costruita nel 1984 ed è abitata per lo più da militari, ricercatori e scienziati e dalle loro famiglie. Sono un centinaio di persone in tutto, possono starci fino a due anni, sotto il comando del capitano Sergio Cubillos. C’è un piccolo ambulatorio, ma i due medici che vi lavorano non sono chirurgi, per qualsiasi complicazione importante si deve evacuare la persona sul continente; un viaggio di un’ora in aereo a bordo di vecchi Hercules C-130, che non sempre, però, riescono ad atterrare a causa delle condizioni atmosferiche. L’asportazione dell’appendice, spiega Cubillos, è fondamentale perché in caso di emergenza si potrebbe non fare in tempo a raggiungere Puerto Williams. La temperatura media è di -2,3 gradi, più alta che nel resto dell’Antartide, ma in inverno si può arrivare a -40 gradi, con raffiche di vento che obbligano a rimanere chiusi in casa per diversi giorni. 
Villa las Estrellas è formata da diciotto capannoni che ospitano appartamenti da 70 metri quadrati, una mensa, una biblioteca, una piccola scuola, un ufficio postale, un’agenzia bancaria. C’è anche una chiesa cattolica, ma molti preferiscono visitare la chiesa ortodossa costruita dai militari russi su una collina che domina la baia. È una vita difficile, ma con notevoli vantaggi economici; lo stipendio per i militari equivale al triplo di quello che riceverebbero normalmente, stanno tutto il giorno a contatto con la famiglia, hanno vitto e alloggio assicurato e tutti i servizi (riscaldamento, luce, internet, tv via cavo, arredamento) pagati dalla base. Per i due professori fissi il salario è addirittura cinque volte superiore alla media. «Si fanno dei sacrifici – spiega un ufficiale – ma regaliamo ai nostri figli un’esperienza indimenticabile, possono godere di paesaggi incredibili e imparano a convivere in una piccola comunità dove tutti dobbiamo darci una mano». 
Se la calma impera tra gli abitanti di Villa las Estrellas, non è consigliabile mettersi a litigare con chi devi vedere tutti i giorni per dodici mesi di fila, la condizioni della base lasciano oggi molto a desiderare. A causa di ripetuti tagli nel budget militare la manutenzione è scarsa ed alcune strutture pericolanti. Una delegazione del Senato cileno ha appena visitato la base e ha constato seri problemi nell’hangar per gli aerei, semi-sommerso dalla neve e nella scuola, che deve essere chiusa e ricostruita da zero; i sette bambini presenti attualmente salteranno le lezioni per almeno un anno. Una commissione interministeriale deciderà gli interventi da realizzare urgentemente, in collaborazione con le agenzie di viaggio specializzate in turismo antartico. «Vengono turisti da tutto il mondo - ha spiegato il senatore Carlos Bianchi - e noi non abbiamo nemmeno una sala riscaldata con un bagno decente per accoglierli». 
Sono molti i paesi che organizzano spedizioni militari o scientifiche fisse o stagionali in Antartide, ma solo nove (Cile, Australia, Argentina, Russia, Stati Uniti, Novegia e Francia, Gran Bretagna, Nuova Zelanda) hanno delle aspirazioni territoriali e mantengono delle basi permanenti con civili residenti tutto l’anno. Ai quali vengono chiesti molti sacrifici, come quello di rinunciare alla propria appendice.