Corriere della Sera, 10 settembre 2018
L’uomo più odiato dagli automobilisti
L’uomo che ha dichiarato guerra al diesel ha i capelli bianchi, gli occhiali scuri e modi pacati da professore di scuola. Dietro l’aria mite di Jürgen Resch, 58 anni, però si nasconde una determinazione feroce che gli è valsa il soprannome di «killer del gasolio» e l’antipatia di molti in Germania: con la sua Deutsche Umwelthilfe (Duh), una piccola ma ben organizzata associazione ambientalista nata ad Hannover nel 1975, ha fatto causa a 28 città tedesche che non rispettano i limiti di diossido di azoto previsti dalla normativa dell’Unione europea sulla qualità dell’aria.
«L’unico modo per abbassarli è vietare i diesel, che in generale sono molto più inquinanti della benzina – spiega nel suo ufficio nel centro di Berlino su cui svetta in lontananza la torre della televisione —. Quello che vogliamo è costringere i politici a proteggere il loro cittadini. E finora, i tribunali ci hanno dato ragione».
I prossimi verdetti sono attesi a Berlino il 9 ottobre, a Mainz il 24, a Colonia e Bonn il 9 novembre. Intanto la Deutsche Umwelthilfe ha gia vinto ad Amburgo, Stoccarda (uno dei centri dell’industria automobilistica tedesca), Monaco, Aquisgrana e – giovedì scorso – a Francoforte, che dal primo febbraio dell’anno prossimo dovrà bandire i veicoli Euro 4, poi a settembre anche gli Euro 5. Il pronunciamento che riguarda la capitale dell’Assia è particolarmente importante, Francoforte è anche la capitale del diesel in Germania: quasi una automezzo su due (il 43%) viaggia con questo carburante e secondo una prima stima almeno 73 mila macchine e furgoni, oltre a due terzi dei 350 autobus cittadini, non potranno più entrare nell’area urbana.
La misura non rende Resch particolarmente popolare tra gli automobilisti, soprattutto tra coloro che non possono permettersi di cambiare i modelli più vecchi o i mezzi con cui lavorano. Ed è stata criticata dall’Associazione dell’industria automobilistica tedesca (Vda): «Riteniamo assolutamente sproporzionato un divieto di circolazione generale nella zona di Francoforte che coinvolgerà più di 200 mila pendolari, solo perché il limite annuale di diossido di azoto è stato superato di sette microgrammi» ha detto il presidente Bernhard Mattes (il limite stabilito dall’Unione europea è di 40 microgrammi di diossido d’azoto per metrocubo). La Vda riconosce la «responsabilità, di trovare il più velocemente possibile soluzioni per migliorare la qualità dell’aria», ha detto sempre Mattes, aggiungendo che però si può fare «con l’aggiornamento dei software che controllano le emissioni di 5 milioni di veicoli».
A Resch non basta e infatti ha scelto la linea dura. In particolare contro i politici, presidenti e ministri dell’ambiente dei Land che nonostante le decisioni dei tribunali non hanno adottato misure per limitare la circolazione delle auto diesel. «A Monaco, per esempio – chiarisce —, il presidente Markus Söder non sta adempiendo alla sentenza che lo obbligava ad approvare un piano anti inquinamento entro il 2017». La Baviera a metà ottobre andrà alle urne e Söder, della Csu, non vuole varare provvedimenti invisi anche a molti suoi elettori.
«È inaccettabile che lo Stato non applichi le sue leggi, è una questione di principio: allora possiamo iniziare tutti a non pagare le tasse» si scalda Resch. «I politici devono tutelare i cittadini da un inquinamento che fa 12.860 morti all’anno, tre volte quelli che muoiono per gli incidenti – prosegue —. Ci siamo rivolti ai giudici perché facciano arrestare Söder».
Il caso di un politico che rifiuta di dare seguito a una sentenza giudiziaria è così inaudito in Germania,che il tribunale amministrativo di Monaco due settimane fa ha dovuto rivolgersi alla Corte di giustizia dell’Unione europea in Lussemburgo per sapere se può procedere con «la detenzione dei pubblici ufficiali». La risposta dovrebbe arrivare entro febbraio.
Per Resch comunque il lavoro non è ancora finito: nel 2017 sessantasei città tedesche hanno superato i limiti di diossido di azoto. Sentenza dopo sentenza, ha intenzione di ripulirle tutte.