Libero, 9 settembre 2018
La pillola che fa dimagrire
Si chiama Belviq, ed è un nuovo farmaco contro l’obesità, che toglie la fame regalando al paziente un senso di appagamento e di piena sazietà anche dopo un piccolo pasto, al punto di indurlo a non consumare ulteriore cibo. Il principio attivo molecolare è il Lorcaserin Hcl (idroclorido) già approvato dalla Food and Drug Administration nel 2012, quando ne è stata autorizzata la vendita negli Stati Uniti, limitata però solo nei pazienti con Indice di Massa Corporea (Bmi) superiore a 30, vale a dire destinata ai grandi obesi. Nel corso di questi cinque anni il farmaco è stato testato dagli esperti del Brigham and Women’s Hospital, in collaborazione con l’Università di Harvard, su oltre 12mila persone oltre i 100chili, ed di risultati sono stati talmente incoraggianti da indurre gli specialisti a parlare addirittura di ‘sacro graal’ della lotta al sopvrappeso, ovvero di una molecola finalmente efficace e sicura, che produce risultati concreti, certificati e stabili nel tempo, e sopratutto priva di effetti collaterali, dopo secoli di avvilenti tentativi con i vari prodotti che venivano lanciati sul mercato di anno in anno, e spacciati come farmaci dimagranti, che in fatto di peso avevano solo quello dell’alleggerimento del portafoglio. A differenza di ogni altro farmaco che lo ha preceduto infatti, il Belviq, prodotto dalla statunitense Arena Pharmaceuticals su licenza dalla Eisai, è un prodotto del quale è stata sperimentata l’efficacia e i risultati, e che non ha dimostrato effetti avversi sul cuore e sul cervello dei pazienti a lungo termine, cosa che al contrario avveniva regolarmente con molte pillole dimagranti che innescavano complicanze su questi due organi vitali.
RENDE SAZI
Questa molecola infatti, agisce sempre sull’encefalo, sul centro della fame, ma simulando un’attività ormonale, ovvero attivando il recettore della serotonina 2C, situato nell’ipotalamo, al centro della scatola cranica, il quale innesta il senso di sazietà tanto aspirato, senza tanti sacrifici alimentari. Il New England Journal of Medicine ha pubblicato un ampio studio che dimostra che due pillole al giorno di Lorcaserin, assunte una a pranzo e una a cena, possono ridurre del 5% il peso corporeo in pochi mesi, senza alcuna complicanza di salute cardiaca e mentale. Gli effetti avversi segnalati, quali erezioni prolungate e dolorose, o l’aumento del rischio di ipoglicemia e della prolattina nel sangue, sono risultati controllabili riducendo il dosaggio, e gli effetti sulla riduzione del peso cessano con la sospensione dell’assunzione del farmaco, per cui diventa imperativo poi mantenere l’ago della bilancia sui numeri ottenuti con una dieta equilibrata ed ipocalorica.
A LIVELLO CEREBRALE
L’obesità notoriamente è una patologia difficile da guarire, perché orfana di trattamenti farmacologici mirati, e viene per questo trattata con vari rimedi, di tipo nutrizionale, psico-comportamentale, e nei casi più gravi, chirurgici, ed infatti i farmaci usati finora agivano a livello cerebrale, sui meccanismi neurotrasmettitoriali, come le anfetamine e gli antidepressivi, con pesanti effetti cardiaci e psichici; inoltre fino a pochi mesi fa, era addirittura diventato di moda farsi preparare dal farmacista una serie di combinazioni galeniche con molecole registrate ed efficaci per altre patologie, come il brupopione per smettere di fumare, la metformina antidiabetica, il furosemide diuretico, oltre a fluoxetina, topiramato, triac, clorazepato, ovvero tutte molecole che potevano indirettamente aumentare il metabolismo adiposo ed energetico, ma che a lungo termine innescavano varie complicanze multiorgano. Lo scorso anno l’Ema, l’ente regolatorio europeo, ha dato il via libera a due molecole, il Liraglutide 3mg, prodotto da Novo Nordisk, già usato contro il diabete e che esiste solo in soluzione iniettabile a somministrazione giornaliera, e l’associazione di Naltrexone e Bupropione, destinate alle persone con Bmi tra 27 e 30 o superiore, cioè che hanno obesità complicata da diabete tipo 2, colesterolo alto e ipertensione, e tali molecole agiscono sul centro della fame e dei centri di ricompensa legati al cibo e situati nel cervello, ma le stesse autorità regolatorie sottolineano che non garantiscono l’assenza di effetti collaterali, e di non conoscere quelli a lungo termine. È comprensibile quindi l’entusiasmo scientifico con il quale è stato accolta la Locarserina, questa nuova molecola anti-obesità, e le aspettative che ha creato, le quali, a detta dei ricercatori, non verranno deluse, ma che comunque va assunta sotto stretto controllo medico, perché è controindicata in chi soffre di anoressia nervosa e disturbi alimentari, perché la pillola perfetta non esiste e quello di dimagrire con una pasticca è il sogno di tutti coloro che cercano di perdere chili senza grandi sacrifici alimentari e dure prove di volontà, perché la fame è un sintomo difficilmente controllabile razionalmente, e le tentazioni culinarie sono costantemente in agguato.
HA SUPERATO IL TEST
Le aziende farmaceutiche sanno che la cura del l’obesità promette di essere il business più ricco della medicina, e sanno anche che chi riesce a mettere per primo sul mercato un farmaco davvero mirato e di provata efficacia, avrà trovato ben più di una gallina dalle uova d’oro, e la speranza di questa pillola blu come il Viagra è quella di replicare il suo stesso stratosferico successo a livello mondiale. Il farmaco Belviq ha superato brillantemente I test che l’agenzia di controllo sanitaria americana aveva imposto ai produttori Usa, mentre in Europa bisognerà attendere le decisioni di Bruxelles per vedere distribuito il medicinale nelle nostre farmacie. Il prodotto è attualmente in vendita negli Usa, costa quasi 300 dollari per la cura di un mese, ed il Governo sta riflettendo se concedere questo medicinale gratuitamente, visto che l’obesità in quel continente è un’emergenza nazionale, è tra le principali cause di morte, ed è concausa di decine di altre gravi patologie, fisiche, organiche e metaboliche, legate ai rischi multifattoriali del sovrappeso. In Italia il 46% della popolazione è sulla soglia dell’obesità, ed è alta la preoccupazione tra i pediatri poiché il sovrappeso ormai è registrato in oltre un terzo dei bambini tra i 2 e i 12 anni. È necessario ricordare che l’obesità non è un sintomo, ma una vera e propria malattia, riconosciuta dall’ Oms come patologia cronica, dovuta a più cause, a volte anche genetiche, che richiede trattamenti specifici e sempre più sofisticati; perché una volta cronicizzata essa si aggrava, diventa pericolosa e difficile da guarire, per cui è indispensabile aggredirla all’inizio, al suo insorgere, certamente osservando uno stile di vita corretto, ma soprattutto curandola con i farmaci, quelle molecole che coinvolgono le cellule adipose, gli ormoni del metabolismo e le sostanze che favoriscono le infiammazioni e l’insorgere delle patologie associate al sovrappeso. In Italia di obesità si muore al ritmo di sei decessi all’ora, poiché a tale patologia vanno ricondotte molte morti per infarto del miocardio, di ictus e di tumore, e nel nostro Paese ci sono oltre 100mila nuovi obesi ogni anno e quasi 200mila nuovi sovrappeso, un terzo dei quali destinato a diventare obeso.