5 settembre 2018
Tags : Massimiliano Fuksas
Biografia di Massimiliano Fuksas
Massimiliano Fuksas, nato a Roma il 9 gennaio 1944. Architetto. Figlio di un medico lituano ebreo e di una professoressa di filosofia italiana cattolica con ascendenze franco-austriache, fin da adolescente «la sola cosa che intendessi fare era l’artista. A 16 anni, grazie all’interessamento di Giorgio Castelfranco, andai a lavorare con Giorgio De Chirico. Mi sentivo pittore. Stare nella bottega di un grande artista, pensavo, era il modo migliore per migliorarsi. Scartabellavo nell’archivio, rassettavo. Niente di creativo. […] Per farla breve, finii il liceo e dissi a mia madre che volevo fare il pittore. Lei mi guardò e tutta seria commentò: vedo già l’ombra del fallimento dietro le tue spalle. Fu scoraggiante. […] Pochi giorni dopo le risposi dicendole che mi sarei iscritto ad Architettura. Fu laconica: ecco, è già meglio» (ad Antonio Gnoli). Studiò quindi «a Valle Giulia, la facoltà di Architettura a Roma, alla fine degli anni Sessanta. C’era un grande movimento, non eravamo legati a nessun partito, e i gruppuscoli marxisti-leninisti erano marginali. Contava l’idea che le persone si formavano sul cambiamento della società. […] Ricordo le lunghe passeggiate di notte, da un bar a una trattoria con Oreste Scalzone e Franco Piperno, i futuri fondatori di Potere operaio. Avevamo un’età tra i 23 e i 25 anni, guardavamo al Che Guevara e al Terzo mondo, ma anche ai problemi della giustizia sociale in Italia» (a Rocco Moliterni). Negli stessi anni aprì uno studio a Roma, il Granma, insieme alla prima moglie, Anna Maria Speroni, e fece esperienza in Europa, da Londra a Copenaghen a Parigi. Dopo i primi lavori, il punto di svolta fu, nel 1982, la progettazione della palestra di Paliano, «edificio tra i più straordinari esemplari dell’arte contemporanea. “Ho voluto costruire una palestra inclinata, doveva regalare la sensazione di essere sul punto di cadere. È un omaggio a una generazione, la mia del Sessantotto, che è finita male”» (ad Alessandra Arachi). Seguì una stagione di grande visibilità internazionale, con l’apertura di nuovi studi nelle principali città europee e committenze sempre più prestigiose, soprattutto in Francia, Germania e Giappone. Nel 2000, la direzione della VII Biennale d’architettura di Venezia (titolo: Less aesthetics more ethics), dedicata alle megalopoli contemporanee e alla «necessità di un nuovo modo di relazionarsi con l’architettura, privilegiando, rispetto all’estetica di un progetto, la ricerca di nuove risposte etiche per affrontare le sfide poste dalla realtà». Nel frattempo, insieme alla seconda moglie, la sua ex studentessa Doriana Mandrelli, aveva aperto a Roma il nuovo Studio Fuksas, attualmente tra i primi in Italia per fatturato. Tra i più importanti progetti realizzati negli ultimi anni, quello dell’aeroporto di Shenzhen, in Cina, e quello per i nuovi Archivi nazionali di Francia, a Parigi • Nell’ottobre 2016, a 18 anni dalla presentazione del progetto di Fuksas, è stato finalmente inaugurato, all’Eur, il Nuovo centro congressi di Roma, noto come «La Nuvola». Pochi mesi dopo è però emerso che il complesso è stato collocato due metri oltre il consentito, ingombrando il marciapiede e creando notevoli problemi di traffico (Fuksas: «Credo ci sia stato un problema nel momento in cui è stato tracciato il perimetro a terra. Ma non è un errore di cui io mi sarei potuto accorgere. È il direttore dei lavori a fare tutti i controlli») • Quattro figli, due dalla prima moglie e due dalla seconda • «Chi lo ha detto, che sono un architetto? Io, dentro, mi sento un artista».