5 settembre 2018
Tags : Jim Carrey
Biografia di Jim Carrey
Jim Carrey (James Eugene C.), nato a Newmarket, in Canada, il 17 gennaio 1962, e naturalizzato statunitense nel 2004. Attore. Comico • Quarto figlio di una famiglia cattolica, Jim Carrey recitò per la prima volta, da bambino, «nel ruolo di Babbo Natale in uno spettacolo messo in scena alla Blessed Trinity School. Qualche anno dopo, l’insegnante di Jim consentì al suo irrefrenabile alunno di improvvisare un quarto d’ora per i compagni, al termine d’ogni giorno di scuola. All’età di 12 anni, dopo che il padre aveva perso l’impiego, la famiglia venne sfrattata e costretta a vivere in un camper, mentre Jim fu assunto come operaio in una catena di montaggio nell’acciaieria Titan. Carrey cercò uno sfogo alla sua rabbia tentando di lavorare come attore comico, ma al suo debutto allo Yuk Yuk’s di Toronto fu spietatamente fischiato. Jim però non si perse d’animo e continuò ad affinare la sua tecnica, prima nei club di Toronto e poi al Comedy Store di Los Angeles. Dopo aver lasciato la scuola a soli 16 anni, […] e dopo un’adolescenza irrequieta, molti sacrifici e anni di gavetta, nel 1983 debuttò sul grande schermo con All in Good Taste e l’anno seguente nella serie televisiva The Duck Factory. Nel 1986, conclusi alcuni lungometraggi di scarso rilievo, arriva finalmente il salto di qualità. Francis Ford Coppola lo vuole nella sua commedia Peggy Sue si è sposata, in cui l’attore recita al fianco di Kathleen Turner e Nicolas Cage. Alternandosi tra cinema e tv, l’esilarante comico è protagonista di un suo celebre special intitolato Jim Carrey: The Un-Natural Act (in cui sfodera le prorompenti doti di intrattenitore) e della fortunata sitcom della Fox In Living Color (dove è l’unico bianco in un cast di afroamericani). Poi, all’inizio del 1994, […] Tom Shadyac […] lo scrittura. Un solo film, Ace Ventura – L’acchiappanimali, trasforma Jim Carrey in una star» (Simone Bracci). Iniziò così la stagione del grande successo commerciale, consolidato con pellicole comico-demenziali come The Mask – Da zero a mito e Scemo & più scemo. Nel 1997 un altro film di Tom Shadyac, Bugiardo bugiardo, «segna un momento topico nella carriera della star: Carrey stava cercando di “diventare adulto”, lasciarsi alle spalle la comicità grassa ed esagerata di Ace Ventura e The Mask per entrare in un mondo più raffinato. Ecco dunque il veicolo perfetto. […] Carrey fece la mossa giusta. […] Bugiardo bugiardo raccolse più di 302 milioni di dollari nel mondo. E per una volta piacque anche alla critica» (Marco Triolo). L’evoluzione continuò con film in bilico tra commedia e dramma come The Truman Show di Peter Weir (1998), grande successo di pubblico e di critica, e Man on the Moon di Miloš Forman (1999), accolto tiepidamente al botteghino ma da molti considerato la sua migliore interpretazione, nei panni del «comico atipico» Andy Kaufman. Da allora Carrey ha continuato ad alternare pellicole d’evasione (Io, me & Irene, Il Grinch, Una settimana da Dio, Scemo & + scemo 2) e film più drammatici e riflessivi (The Majestic, Se mi lasci ti cancello, Colpo di fulmine – Il mago della truffa, Jim & Andy: The Great Beyond), ma negli ultimi anni la sua carriera appare in sensibile declino • Da sempre affetto da depressione: «Sì, la solita storia della recitazione come terapia. Non dico niente di nuovo. Nel mio caso era un modo per fuggire dall’infelicità. Mi dipingono esuberante e fragile: beh, è così» (a Valerio Cappelli) • È contrario all’obbligo vaccinale, che ha definito «fascismo» • Due matrimoni alle spalle (una figlia dalla prima moglie) e molte relazioni (tra le più importanti, quelle con Renée Zellweger e con Jenny McCarthy), spesso con modelle sensibilmente più giovani. In seguito alla morte da overdose, nel settembre 2015, di una sua ex fidanzata (probabilmente suicida), Carrey è accusato di averla aiutata a procurarsi i farmaci che le sarebbero stati letali • «Chi ride al cinema non guarisce dalla lebbra, ma per un’ora e mezza non ci pensa».