5 settembre 2018
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Biografia di Cosimo Sibilia
Cosimo Sibilia, nato ad Avellino il 1° febbraio 1959. Politico.
Senatore dal 2008 (Forza Italia, già Pdl). Dirigente sportivo. Presidente della
Lega nazionale dilettanti e vicepresidente vicario della Federazione italiana
giuoco calcio dal 2017 •
Figlio di Antonio Sibilia, imprenditore edile più
volte proprietario dell’Avellino tra il 1970 e il 2000, da ragazzo giocò come
difensore nell’Irpinia e nella Nocerina, e quindi tra i dilettanti. «Laureato
in Scienze politiche, fondò nel 1994 il circolo di Forza Italia nella sua
Mercogliano. Poi, è stato eletto consigliere regionale della Campania,
ricoprendo gli incarichi di presidente della commissione Istruzione e di
capogruppo di Forza Italia. Nel 2009, già parlamentare, ottenne l’elezione a
presidente della Provincia di Avellino, costretto ad affrontare la rabbia
popolare quando il governo Monti decise, in piena ansia da spending review, di sopprimere l’amministrazione
territoriale irpina. Anche in quella circostanza agì di intuito più che di
strategia: cavalcò la protesta appena sbocciata in scintilla per poi
abbandonarla quando essa minacciò di trasformarsi in deflagrazione. Senatore
della XVI e XVII Legislatura, il 14 ottobre 2014 è diventato segretario della
presidenza del Senato con 198 voti, mentre tuttora continua a ricoprire il
ruolo di coordinatore di Forza Italia per la provincia di Avellino. […] Prima
di scalare i vertici della federazione calcistica, Sibilia
è stato presidente dell’Avellino dal 1994 al 1995. Ha guidato il Comitato
regionale della Campania della Lega dilettanti. È stato componente della giunta
regionale del Coni di cui è poi diventato presidente. Dal 14 aprile del 2016 è
commissario straordinario del Comitato regionale della Lega nazionale
dilettanti e nel 2008 è stato insignito della Stella d’oro al merito sportivo.
Fino all’inizio di quest’anno [il 2017 – ndr], quando è stato indicato all’unanimità presidente
della Lega nazionale dilettanti e, il 27 marzo, vicepresidente vicario della
Federazione italiana giuoco calcio. Uno scalatore implacabile che fa della
solitudine non una romantica suggestione, bensì l’avida premessa del suo
incontaminato successo personale. Tanto che chi, sottotraccia, tenta di
sminuirne i meriti non va oltre la scontata definizione dell’“uomo solo al
comando”» (Angelo Agrippa). Sodale di Malagò, Lotito e Galliani, è stato
considerato a lungo un fedelissimo di Tavecchio, di
cui nel marzo 2017 sostenne la conferma al vertice della Figc; all’indomani
della mancata qualificazione dell’Italia ai mondiali di Russia, però, lo invitò
a prendere atto del dissenso interno, facendosi da parte. Si candidò poi egli
stesso a succedergli, sfidando Damiano Tommasi e Gabriele Gravina, ma il 29
gennaio 2018 nessuno dei tre ottenne i voti necessari, e la Figc fu pertanto
commissariata dal Coni. In vista delle elezioni politiche del 4 marzo 2018,
Forza Italia l’ha candidato alla Camera come capolista per le province di
Avellino e Benevento • Sposato, due figli • Il 18 aprile 2013, al secondo scrutinio
dell’elezione del presidente della Repubblica, ottenne sette voti • «Democrazia cristiana purissima. […] Parla un
campano-politichese che, per contenuti e accento, riporta a Mastella e a chi
occupa sicuri feudi che seconde o terze o quarte repubbliche non riusciranno a
sconvolgere, a insidiare, a cancellare» (Giorgio Cimbrico). «Sbaglia chi sospetta che il suo sia semplice
cinismo. È, invece, vitrea capacità di osservare il mondo come se fosse
racchiuso in un bicchiere che per lui resta sempre mezzo pieno» (Agrippa) • «L’ambizione non è un peccato».