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 2018  settembre 05 Mercoledì calendario

Biografia di Robert Wagner

Robert Wagner (Robert John Wagner Jr.), nato a Detroit il 10 febbraio 1930. Attore cinematografico e televisivo Secondo figlio di un imprenditore edile cattolico e massone di ascendenze tedesche e di una telefonista unitariana di ascendenze norvegesi, «non so nemmeno se si preoccuparono di battezzarmi. […] Una volta compiuti i sei anni, fui inviato regolarmente in campeggio; un anno dopo, a sette anni, fui indirizzato e inviato a Hollywood. Letteralmente. Mio padre mi portò alla stazione ferroviaria di Detroit e diede al facchino una mancia di 10 dollari per assicurarsi che il pacco – suo figlio – arrivasse incolume. Sul mio cappotto c’era un’etichetta: “Consegnare questo ragazzo a Mrs. Pierce, Hollywood Military Academy, Hollywood, California”. […] Il risentimento fece di me un ragazzo ribelle, e tenni un comportamento da monello nei quattro collegi che frequentai. […] Avevo dodici anni quando il mio futuro mi passò di fronte. […] Un giorno […] al Bel-Air Country Club […] vidi un quartetto incamminarsi verso l’undicesimo tee. […] Io ero seduto là, a dieci o venti iarde da dove i loro lanci erano planati. Non appena furono più vicini, li misi a fuoco, e potei vedere che il quartetto era formato da Cary Grant, Fred Astaire, Clark Gable e Randolph Scott. Ero… folgorato! […] Non penso che quelli mi avessero visto. Ma l’importante era che io avevo visto loro. Realizzai in quel momento che volevo essere in quel club; guardando indietro, vedo che fu allora che decisi di darmi ai film – di essere un attore. Entro un paio d’anni, stavo camminando su e giù per Hollywood Boulevard, aspettando di essere scoperto. La mia teoria generale […] era che, se Lana Turner poteva essere scoperta su Sunset Boulevard, io potevo essere scoperto su Hollywood Boulevard. Indossavo una giacca di pelle color marrone scuro, avevo i capelli pettinati all’indietro, e sostavo davanti alle finestre di cristallo, fissando ammirato il mio stesso riflesso. Il colletto era su, e, se posso dirlo da solo, avevo il look» (dall’autobiografia Pieces of My Heart: A Life, Harper Collins, New York 2008). Dopo il debutto cinematografico nel 1950 in The Happy Years di William Wellman, fu posto sotto contratto dalla 20th Century Fox, che nel 1953 gli assegnò il primo ruolo da protagonista in Tempesta sotto i mari di Robert D. Webb. «Alto e snello, occhi azzurri, lineamenti perfetti, forse troppo. Era già protagonista a 23 anni, in film importanti e in ruoli diversi. Di lui disse John Ford, che lo diresse in Uomini alla ventura (’52): "Nessun americano è più americano di Robert". È stato il principe Valiant alla corte di re Artù, e poi Jesse James nel non banale La vera storia di Jess il bandito del grande Nicholas Ray. Nei ruoli di guerra dava il meglio, come ne I diavoli del Pacifico, un film del ’56, ma senza enfasi, con un’estetica quasi vicina ai titoli sul Vietnam. Negli anni Sessanta De Sica lo volle per il complesso I sequestrati di Altona. E Wagner fu a proprio agio anche coi contenuti di un Sartre» (Pino Farinotti). Dopo alcuni ruoli minori in film importanti (Il giorno più lungo, La Pantera Rosa, Detective’s story), nella seconda metà degli anni Sessanta iniziò a recitare soprattutto in serie televisive, come Operazione ladro (1968-1970), Switch (1975-1978) e, soprattutto, Cuore e batticuore (1979-1984), al fianco di Stefanie Powers. A cavallo del nuovo millennio riacquistò una discreta notorietà cinematografica vestendo i panni (e la benda) di «Numero 2» in tutti e tre i film della saga comico-spionistica Austin Powers. Negli ultimi anni è comparso per lo più come personaggio ricorrente di serie televisive (Hope & Faith, Due uomini e mezzo, Ncis – Unità anticrimine) Quattro matrimoni, due dei quali (il primo e il terzo) contratti con la stessa donna, l’attrice Nathalie Wood (1938-1981); tre figlie, una dal secondo matrimonio e due dal terzo (una delle quali, Natasha, avuta dalla Wood col precedente marito Richard Gregson, ma poi cresciuta e considerata da Wagner come una figlia) Mai del tutto chiarite le circostanze in cui morì Nathalie Wood, al tempo del loro secondo matrimonio. «L’attrice (all’epoca 43enne) annegò nel novembre del 1981 al largo dell’Isola di Santa Catalina, in California, durante una gita in barca. Con lei, oltre al marito, c’erano solo due persone: l’attore Christopher Walken e Dennis Davern, il capitano dello Splendour, lo yacht di proprietà della coppia. Se all’iniziò la morte fu comunque archiviata come annegamento dopo una caduta accidentale, con 30 anni di ritardo arrivò il primo colpo di scena in seguito alla decisione degli investigatori di riaprire il caso. Già allora sul banco degli imputati finì Wagner, e a sollevare le accuse fu proprio Davern: “Nessuno ha mai voluto ascoltarmi – disse il capitano –. Natalie sparì quella notte e Wagner non avviò le dovute ricerche”. […] Il capitano aggiunse anche di ritenere Wagner colpevole della morte della moglie, anche se non sapeva bene in che modo si fossero svolti i fatti. Natalie Wood fu ritrovata annegata a circa un miglio dallo yacht e secondo il rapporto della polizia il corpo era pieno di lividi, elementi che tuttavia non furono sufficienti per escludere del tutto la morte per cause accidentali. Inoltre da quando sono state riaperte le indagini nel 2011 gli inquirenti vorrebbero interrogare Robert Wagner, ma lui si rifiuta di parlare» (Renato Franco). Dal febbraio 2018 Wagner è ufficialmente coinvolto nell’indagine «Ho avuto una vita fortunata, e poi ho perso una donna bellissima, che ho amato con tutto il mio cuore».