5 settembre 2018
Tags : Mirco Bergamasco
Biografia di Mirco Bergamasco
Mirco Bergamasco,
nato a Padova il 23 febbraio 1983 (35 anni). Rugbista, di ruolo centro o ala.
Attualmente, militante nel Vicenza, squadra di serie A del rugby a XV. 89
incontri e 256 punti nella nazionale italiana di rugby a XV, con la quale ha
disputato tutti i tornei Sei Nazioni dal 2002 al 2012 e i tre mondiali del
2003, del 2007 e del 2011, attestandosi, con 17 mete, tra i migliori
realizzatori azzurri di sempre; 5 presenze e 48 punti nella nazionale italiana
di rugby a XIII • Figlio di Arturo (classe
1951) e fratello minore di Mauro (classe 1979), entrambi allenatori ed ex
giocatori di rugby a XV nel ruolo di terza linea ala. «Papà Arturo, bancario,
rocciosa terza linea, direttore sportivo e allenatore della squadra del paese,
educa i figli al rugby. Alleva i due rampolli, Mauro e Mirco, dopo averli
iscritti a un corso di danza classica in calzamaglia. La palestra è al campo
Arcella, il tempio padovano del rugby. Mauro a dieci anni esegue già robusti
placcaggi. Mirco, classe 1983, a sette, è alle prese con mischie e touche. Lo sport della pallovale non lo
occupa in maniera totale. […] Talentuoso e potente, Mirco non può giocare a
Selvazzano. Troppo piccolo, deve accontentarsi di guardare papà Arturo che
allena. […] A undici anni Mirco ha addosso la maglia del glorioso Petrarca. […]
Georges Coste, l’allenatore francese chiamato alla guida della nazionale
italiana, ne valorizza le qualità e la grande versatilità. […] Classici tipi da
rugby, i Bergamasco. […] Persone che amano l’avventura, professionisti
emigranti all’estero non solo per soldi. Vanno a imparare in Paesi più evoluti
dal punto di vista rugbistico. […] I fratelli Bergamasco mettono tenda in
Francia. Piazzano il fisico e le ambizioni a Parigi. Oltralpe, Mirco è
soprannominato Bernardo, l’amico muto di Zorro. “Il muto sono io: i primi sei
mesi in Francia senza dire una parola. La lingua non la conosco”. I francesi gli
insegnano il rugby. In Francia trova infatti monsieur Fabien Galthié, il coach,
e Steve Meehan, l’australiano che cura il gioco degli avanti. Racing Métro e lo
Stade, due scudetti in Francia, dove il rugby è religione, tradizione, qualità,
alto livello, e primo sport nelle regioni pirenaiche. […] Cittadini del mondo,
i fratelli Bergamasco ci stanno alla grande, a Parigi. Mirco s’impegna anche
negli studi. Tenta la laurea breve in Economia e gestione a Sceaux, quindici
chilometri dagli Champs-Élysées, dove studia la fidanzata del momento [la futura moglie Ati Safavi – ndr]»
(Franco Esposito). «Nel novembre 2012, però, durante il match tra Italia e
Australia a Firenze Mirco si frattura la rotula, e la sua carriera ha una
svolta. I tempi di recupero sono lunghi, l’azzurro si fa più sbiadito e Mirco
decide di ripartire da Rovigo. Una stagione in rossoblù in Eccellenza, poi di
nuovo la chance del grande palcoscenico con le Zebre. Incomprensioni, troppa
tribuna e Mirco dice addio, iniziando la sua nuova avventura. In America, dove
veste la maglia dei Sacramento Express nella neonata (e presto morta) Pro
Rugby. E qui, fino a oggi, sembra chiudersi la sua carriera nel rugby a XV. Sì,
perché Mirco, oltre ad aver vestito 89 volte la maglia della nazionale italiana,
si è cimentato anche nelle altre due versioni del rugby. Prima, dopo
l’infortunio di Firenze, entra a far parte del gruppo di Andy Vilk nella
nazionale di rugby 7s, anche se con fortune alterne. Poi, tornato dagli Usa, si
dedica al rugby a XIII, vestendo da un lato la maglia del Saluzzo, dall’altro
esordendo nella nazionale di rugby league. Chiuso il Mondiale di League, a
novembre [2017 – ndr] resta
senza contratto e, ora, alla soglia dei 35 anni, eccolo in Serie A con il
Vicenza. […] Una nuova, l’ennesima, avventura per Mirco Bergamasco, l’ex
azzurro che non vuole dire addio al campo» (Duccio Fumero) • Tra i più popolari rugbisti italiani (e,
anche grazie a riccioli biondi e occhi azzurri, tra gli uomini più desiderati
dalle donne, secondo vari sondaggi), non ha disdegnato di posare nudo o
seminudo per vari calendari, da quelli francesi dei «Dieux du Stade» a quello
animalista della Peta. Si è anche esibito come ballerino televisivo, dapprima
nella veste di ospite di Ballando con le
stelle (Rai Uno) e poi, insieme alla moglie, in quella di concorrente della
prima edizione di Dance dance dance
(Fox Life), venendo però eliminato alla prima occasione. Ha inoltre prestato la
sua immagine a vari marchi commerciali, tra cui Adidas, Cagi e Solgar • Sposato dal 2011
con Ati Safavi, giornalista, sceneggiatrice e attrice franco-iraniana. Da lei
ha assimilato il credo vegano («Prima non riuscivo a vedere il legame tra la
carne che avevo nel piatto e l’essere vivente che quell’animale era prima, ma
quando questo mi è diventato chiaro il veganismo è diventata la mia filosofia
di vita. Così aiuto me stesso, gli animali e il pianeta. Sono forte e in forma,
i miei riflessi sono prontissimi, la mia mente è sveglia e la mia coscienza è
pulita»), e insieme hanno aperto a Padova un locale vegano, Doody’z (dal nome
del loro amato cane Doody, «ghiotto di frutta e verdura»). Con il fratello
Mauro ha invece costituito una linea d’abbigliamento, una casa di produzione
televisivo-cinematografica e una società del settore alimentare • «Continuo a praticare il mio sport e a godere
di ciò che mi trasmette. Sono pronto a tutte le opportunità che si
presenteranno. Come disse Rocky Balboa: “Un
passo alla volta, un pugno alla volta, una ripresa alla volta”» (ad
Andrea Nalio).