5 settembre 2018
Tags : Mario Orfeo
Biografia di Mario Orfeo
Mario Orfeo, nato a Napoli il 21 marzo 1966 (52 anni). Giornalista. Attualmente, direttore generale della Rai (dal 9 giugno 2017) • «A Napoli alcuni compagni di classe lo ricordano come un timido liceale che non riusciva a nascondere la verità davanti agli intransigenti padri gesuiti del prestigioso liceo classico Pontano. […] In una Campania feudo della Democrazia cristiana, il giovane Orfeo, classe ’66, inizia a metà degli anni ’80 la sua carriera come cronista al giornale Napolinotte. L’esordio è in discesa: a introdurlo è l’ex vicedirettore del Roma, lo zio, il senatore Ludovico Greco, che inizia la carriera politica con Lauro per poi passare alla Democrazia cristiana. Orfeo si occupa di sport sotto la guida di Antonio Sasso, che nell’85 gli propone di entrare nell’avventura del Giornale di Napoli, che successivamente confluirà nel Roma di Achille Lauro. L’esperienza nei giornali conservatori non limiterà il campo d’azione del giovane Orfeo, che proseguirà la sua carriera al desk locale del quotidiano progressista la Repubblica, dove entra nel 1990. […] Orfeo si fa notare per le sue doti di uomo-macchina, un giornalista su cui si concentra l’attività di coordinamento: organizza il lavoro, distribuisce i compiti, impagina e titola dimostrando un certa dimestichezza con le nuove tecnologie introdotte a partire dagli inizi degli anni Novanta. […] Nel giro di pochi anni il giornalista è chiamato a far parte della redazione politica romana di la Repubblica, lavorando fianco a fianco con Ezio Mauro, che lo promuove successivamente a caporedattore con un ruolo centrale nel funzionamento della macchina del quotidiano di De Benedetti. Per Orfeo sono anni frenetici fatti di lunghe notti di redazione, ma anche di tante nuove conoscenze. […] Nel 2002 arriva l’occasione per il grande salto: Caltagirone gli propone la direzione del quotidiano Il Mattino di Napoli in sostituzione di Paolo Gambescia. Orfeo accetta senza esitazione. […] L’esperienza al Mattino finisce nell’estate del 2009. […] Orfeo parte nuovamente per Roma, dove, sotto il governo Berlusconi, viene nominato numero uno del Tg2 su proposta del direttore generale Mauro Masi. […] In quel periodo si scontra anche con il collega Augusto Minzolini, direttore del Tg1, che accusa di una linea editoriale “filogovernativa”. Infine, dopo quasi due anni, Orfeo dice addio alla Rai per rientrare nei ranghi della Caltagirone editore, dove questa volta diventa direttore de Il Messaggero. […] Il 29 novembre del 2012 Orfeo ritorna in Rai su indicazione del direttore generale, Luigi Gubitosi, ex uomo Fiat che lo propone per la direzione del Tg1. La sua candidatura, a differenza di quanto accaduto nella prima esperienza a viale Mazzini, non è condivisa da tutti i membri del consiglio di amministrazione. A votare contro sono la giornalista e scrittrice Benedetta Tobagi e l’ex magistrato Gherardo Colombo, ma anche i due consiglieri di Forza Italia Luisa Todini e Antonio Pilati. Ma lui […] inaugura, come di consueto, una gestione equilibrata. Ciononostante, nell’agosto 2014, Orfeo finisce nel mirino del Movimento 5 stelle, con Beppe Grillo che lo accusa di disinformazione per aver tagliato la parte del messaggio del leader in cui si parla della grave situazione economica del Paese. I 5 stelle chiedono, invano, le dimissioni di Orfeo, che incassa la solidarietà di Pd, Forza Italia, Sel e Nuovo centrodestra. In un certo senso, si tratta della testimonianza di un gradimento di fondo delle diverse forze politiche alla sua linea editoriale, tanto gradita ai poteri forti da portarlo ad un soffio dalla poltrona di direttore del Corriere della Sera quando nel 2015 esce di scena Ferruccio De Bortoli» (Costanza Iotti) [Fat 11/6/2017]. Il 9 giugno 2017 la nomina a direttore generale della Rai, contro la quale votò solo Carlo Freccero, considerato vicino al M5s. Tra le critiche mosse contro di lui in questi mesi, le accuse di aver consentito che abbandonassero la Rai Milena Gabanelli e Massimo Giletti e di aver concesso un lautissimo compenso a Fabio Fazio; tra i motivi di apprezzamento, il grande successo del Festival di Sanremo 2018 e il possibile ritorno di Fiorello • «Uomo schivo e riservato soprattutto nella vita privata, grande lavoratore, capace di farsi amare dalle sue redazioni, lontano dalla mondanità, ma attento alle frequentazioni che contano. Il successo di Mario Orfeo pare costruito sulla sua capacità di dialogo, di trasversalità, di intessere rapporti fruttuosi con i potenti, da Franco Caltagirone a Fedele Confalonieri, da Massimo D’Alema (ora meno) a Maurizio Gasparri, ma anche di difendere un giornalismo di qualità, sensibile alle sfide hi-tech» (Anna Maria Greco). «Non c’è dubbio alcuno: Mario Orfeo […] è il Gianni Letta del giornalismo italiano. Conosce il potere, lo frequenta da anni e riesce a gestirlo abilmente. Sa come esercitarlo quando serve» (Pierluigi Diaco). «Tra le sue passioni c’è il cinema: ha recitato in una piccola parte, facendo il prete che sposa Antonio Albanese nel film Il nostro matrimonio è in crisi. […] Era tifoso del Milan, anche se seguiva il Napoli con interesse giornalistico e un po’ di passione azzurra. Oggi è “innamorato” della Juventus di Massimiliano Allegri, tanto da non perdersi nemmeno una partita dei bianconeri in Champions, sia in casa che in trasferta» (Ilaria Carloni). Di recente ha comunque dichiarato di essere ancora milanista • Celibe. Da mesi si vocifera di una sua relazione con Francesca Fialdini (38 anni), attuale co-conduttrice de La vita in diretta (Rai Uno) • «Il mio sogno di sempre? Continuare a fare il giornalista prima che il direttore» (a Renato Catania).