5 settembre 2018
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Biografia di Giulia Bongiorno
Giulia Bongiorno, nata a Palermo il 22 marzo 1966 (52 anni). Avvocato. Politico. Eletta al Senato nel 2018 (Lega). Deputata dal 2006 al 2013 (An, Pdl, Fli) • «Nonno, papà e sorella avvocati civilisti: un destino segnato. “A Palermo abitavo sopra lo studio legale di famiglia e mio nonno già a cinque anni, scherzando, mi presentava come la futura avvocato Bongiorno. Era uno studio di civilisti, immobile, silenzioso. Come clienti avevano dei pacchi di carta, esclusivamente carte. In me c’era già il fascino della professione ma anche la consapevolezza di non volere avere a che fare solo con pezzi di carta. All’università ho capito che mi sarei occupata di penale”» (Francesco Agresti). «L’anno d’esordio è l’89. […] Comincia subito da penalista, Giulia. Seguendo Gioacchino Sbacchi, […] dal ‘92 avvocato degli eccellenti, da Bruno Contrada ad Andreotti. È lui il “primo maestro”. È lui a creare il primo contatto con Andreotti e l’altro difensore, Franco Coppi, il professore catturato dalle capacità della “giovane di studio”, pronto a offrirle un posto al sole, a Roma. E, d’accordo con Sbacchi e Coppi, accetta la proposta benedetta da Andreotti: sarà lei a seguire il processo di Palermo [in cui Andreotti era accusato di associazione a delinquere semplice e associazione a delinquere di tipo mafioso – ndr] per tre giorni a settimana e quello di Perugia [in cui Andreotti era accusato di essere il mandante dell’omicidio del giornalista Mino Pecorelli (1928-1979) – ndr] la prima settimana di ogni mese. Prima con il compito di studiare le carte e preparare le udienze, poi con responsabilità sempre maggiori. E stando sempre di più a Roma per consultazioni, consigli, dialoghi continui con “il presidente”, fino a familiarizzare come forse nessuno è mai riuscito a fare con Andreotti. […] Una macchinetta a moto perpetuo capace di operare 24 ore su 24, anche saltando i pasti, producendo e sfornando memorie, ricostruzioni, riscontri, idee, sogni tutti esclusivamente finalizzati per anni e anni ai processi contro Andreotti» (Felice Cavallaro). Nove anni, dal 1995 al 2004, vissuti intensamente, fianco a fianco con il suo illustre assistito: grande rabbia e sconforto, nel 2002, per la condanna a 24 anni di reclusione nel secondo grado del processo Pecorelli, sentenza poi annullata un anno dopo dall’assoluzione in Cassazione; gioia incontenibile, il 2 maggio 2003, per il proscioglimento di Andreotti in secondo grado dalle accuse di collusione mafiosa (in parte per assoluzione, in parte per intervenuta prescrizione del reato, come confermato l’anno successivo dalla Cassazione), pronuncia salutata in aula dalla stessa Bongiorno con un liberatorio «E vai! Assolto! Assolto! Assolto!». «Da quel giorno, […] l’avvocato Giulia Bongiorno è entrata di diritto nell’empireo vivente dei penalisti italiani, con evidente fila di aspiranti clienti parcheggiati sotto il suo studio in attesa d’essere ricevuti» (Fulvio Abbate). Qualche anno dopo decise di affiancare alla sua vita professionale l’impegno politico, nelle file di Alleanza nazionale. «Volendo separarsi con determinazione ed eleganza, l’allora leader di An si è rivolto alla Bongiorno, che già godeva in Parlamento di larghissima fama. […] Durante la delicata procedura di scioglimento dell’unione ventennale, Bongiorno e Fini si sono reciprocamente stimati ed è maturata la candidatura dell’avvocatessa alle elezioni politiche 2006. Fino ad allora, Giulia […] non aveva mai neppure votato. […] Titubante alla proposta di Fini, si consultò con Andreotti, che considera alla stregua di un tenero nonno. Il Divo ci pensò un po’ su, poi dette l’assenso. Accettata la candidatura, Fini la presentò alla stampa con apposita conferenza. Giulia […] ai giornalisti disse che aveva ricevuto avances anche da sinistra, ma che sceglieva la destra per il particolare rapporto con Fini. Di lui – spiegò – aveva apprezzato il favore per le quote rosa. Soprattutto, però, la “posizione coraggiosa e indipendente” sulla fecondazione assistita, più laica e aperta di quella del centrodestra. […] Aggiunse che non voleva “crociate contro i magistrati, ma essere ponte tra politica e toghe”, e concluse: “Sono garantista, non perdonista”. […] Nella prima legislatura, di rodaggio, Giulia non lasciò grandi impronte» (Giancarlo Perna). Rieletta alla Camera nel 2008 sotto le insegne del Pdl, «fu tra i parlamentari che nel 2010 seguirono Fini nella sfortunata avventura di Futuro e libertà (“Che fai, mi cacci?”) e nel tentativo fallito di far cadere il governo Berlusconi allora in carica. […] Nel suo ruolo di presidente della commissione Giustizia della Camera, in quella legislatura l’avvocato si oppose alle leggi ad personam e ai giri di vite sulle intercettazioni voluti dall’allora presidente del Consiglio» (Giorgio Dell’Arti). Nel febbraio 2013, come esponente del raggruppamento montiano in cui era confluita la formazione finiana, si candidò contemporaneamente al Senato e alla presidenza della Regione Lazio, ma fallì entrambi gli obiettivi. Seguì un lungo periodo di silenzio politico, rotto solo da qualche estemporanea dichiarazione, come quella relativa all’adesione al fronte del «no» per il referendum costituzionale del 4 dicembre 2016. «La lunga marcia di avvicinamento verso la Lega […] inizia in uno studio televisivo. Poi da cosa nasce cosa. E così Salvini, colpito dalla concretezza giuridica della sua interlocutrice, la invita a tenere una lectio magistralis davanti a 6 mila leghisti convocati a Verona, nel giorno della Festa della Liberazione, sul tema “La difesa è sempre legittima”. Il successo è enorme. E le parole d’ordine non lasciano spazi all’immaginazione: “Se un ladro entra in casa mia, apro il fuoco”. […] Dopo quel 25 aprile, la collaborazione Salvini-Bongiorno s’intensifica» (Dino Martirano). Il 18 giugno 2018, Salvini annunciò che, alle imminenti elezioni politiche, la Bongiorno sarebbe stata candidata «come capolista della Lega in diversi territori del Paese». Eletta senatrice, nella XVIII legislatura, grazie alla netta affermazione elettorale della Lega, in questo momento è candidata alla presidenza del senato, con gran fastidio di Berlusconi • «Quando ho iniziato, il tribunale di Palermo era pieno di avvocati uomini: c’era grandissima diffidenza nei miei confronti, soprattutto da parte dei clienti. Per di più ero giovane e dimostravo pure meno: sembravo una quindicenne, per quanto cercassi di invecchiarmi indossando tailleur-pantaloni e fumando il sigaro… Mi presentavo sempre non preparata: strapreparata!» (a Maria Laura Giovagnini). «Ho adottato la regola del cinque. Vede quelle carte? Bisogna leggerle cinque volte. La prima volta rapidamente, la seconda con attenzione, la terza sottolineando con evidenziatori di colori diversi, la quarta attaccando i post-it, la quinta volta si può dire di conoscerle se un attimo prima di leggere il rigo già lo si sa a memoria. Consente di fare bene i controesami. In aula spesso si improvvisa. Più sei preparato, più sei bravo a improvvisare» (a Claudio Sabelli Fioretti). Tra i suoi assistiti più noti, Pierfrancesco Pacini Battaglia, Vittorio Emanuele di Savoia, Piero Angela, Francesco Totti, Stefano Bettarini, Clementina Forleo, Raffaele Sollecito • Grande passione per lo sport: pratica o ha praticato calcetto, pallacanestro, corsa, nuoto, tennis. Tifosa del Palermo e della Juventus, dal 2012 fa parte del consiglio d’amministrazione della squadra bianconera • Lontana parente di Mike Bongiorno («Mio nonno Filippo Bongiorno era cugino di Philip, il padre di Mike») • Cofondatrice nel 2007, insieme a Michelle Hunziker, dell’associazione «Doppia difesa», per la tutela legale e psicologica delle donne vittime di violenza. Fervente femminista, sostiene che per le donne «non basta invocare la parità, o peggio ancora illudersi di averla raggiunta. Ci vuole disparità. Ci vogliono leggi e azioni a nostro favore. […] Ci vorrebbe una corsia preferenziale ovunque, una disparità spudorata. Poi, riconoscimento dello “stipendio antiviolenza” per chi lavora in casa (serve a garantire l’autonomia). […] Per secoli le leggi hanno massacrato le donne privilegiando gli uomini. Ora ci vuole una scossa!» (a Roselina Salemi) • Cattolica praticante, è tuttavia favorevole a: diritto all’aborto, diagnosi pre-impianto, fecondazione assistita, regolamentazione delle unioni civili, legge anti-omofobia • Nubile, un figlio nato nel 2011 • «Quale parte del processo mi piace di più? Il controesame. Fare una raffica di domande che tramortiscono il teste ostile dà una gioia superiore perfino all’assoluzione».