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 2018  settembre 05 Mercoledì calendario

Biografia di Quentin Tarantino

Quentin Tarantino, nato a Knoxville (Tennessee) il 27 marzo 1963 (55 anni). Regista. Sceneggiatore. Attore • «La madre è un’infermiera, il padre è un attore e musicista di origini italiane che scompare prima che il piccolo Tarantino possa conoscerlo. Connie lo cresce da sola fino a quando non conosce il musicista Curt Zastoupil, che sposa quando Quentin ha due anni. I due sono inseparabili, ed è con lui che il futuro regista varca per la prima volta la soglia della sala cinematografica. Ha sei anni, e al cinema proiettano Bambi, il film della Disney con protagonista lo sfortunato cerbiatto. Quentin esce dal cinema terrorizzato. […] Di sicuro la passione per il cinema nasce da subito, quando agli inizi degli anni Settanta la famiglia si trasferisce vicino a Los Angeles. Il matrimonio tra la madre e il patrigno naufraga poco dopo, proprio mentre il giovane Tarantino scopre un mondo meraviglioso, gli spaghetti western di Sergio Leone. Se ne ciba letteralmente, assieme a tutti i B-movie italiani. […] Ormai ha 14 anni, e la sua passione cresce a tal punto da spingerlo a iniziare a scrivere la sua prima sceneggiatura, Captain Peachfuzz and the Anchovy Bandit. La scuola continua a frequentarla con scarsa voglia, e sarà il lavoro come maschera nel cinema porno di Torrance a siglare l’abbandono definitivo. Contemporaneamente, […] si iscrive a una scuola di recitazione. Intanto la madre cambia compagno, e lui lavora saltuariamente assieme al nuovo patrigno fino a quando non viene assunto dal Manhattan Beach Video Archives, un negozio di videonoleggio che lo sceglie per la sua infinita cultura cinematografica. […] Continua a studiare per diventare attore, ma intuisce di avere maggiori potenzialità nella scrittura. Scrive il primo soggetto nel 1986 e prova anche a girare un film, My Best Friend’s Birthday, ma non è destino: ritardi, pochi soldi e la distruzione della pellicola mandano a monte il lavoro di quasi tre anni. Ma il futuro di Quentin è già scritto. La sua seconda sceneggiatura, Una vita al massimo, scritta assieme al collega di videonoleggio Roger Avary, riesce a venderla agli Studios di Hollywood per cinquantamila dollari. Il film è diretto da Tony Scott, […] e tra gli interpreti ci sono Christian Slater e Patricia Arquette. Il ragazzo ha talento e lo dimostra con la terza sceneggiatura, venduta questa volta per 400 mila dollari, Assassini nati. Oliver Stone dirige il film, ma apporta troppi cambiamenti allo script, tanto da scatenare l’ira di Tarantino, che chiede di essere rimosso dai credit del film, di cui figura solo come soggettista. Le sue quotazioni salgono ulteriormente dopo la scrittura di Dal tramonto all’alba, diretto da Robert Rodriguez, che lo vede anche recitare. […] Sono i primi anni Novanta, in molti si sono accorti di lui e lo spingono a continuare a scrivere. Ma Quentin vuole anche mettersi dietro la macchina da presa, per rendere le immagini così come le ha viste nella sua testa. La sceneggiatura che ha scritto con il socio Roger Avary è una bomba a orologeria, e i soldi per produrla si trovano facilmente. Così […] prende vita Reservoir Dogs, tradotto in Italia con Le iene. Un film che fa impazzire la critica, dove humour e violenza sono mescolati sapientemente, il cinismo regna sovrano e la regia è citazionista e perfezionista. […] Gli Studios non vogliono lasciarselo scappare e gli propongono numerosi progetti, ma Tarantino non vuole essere cannibalizzato e preferisce dedicarsi al suo prossimo progetto. Nasce così, nel suo ritiro di Amsterdam, […] Pulp Fiction. È il 1994, il film è acclamato da critica e pubblico, vince la Palma d’Oro a Cannes e l’Oscar per la migliore sceneggiatura originale. E diventa il termine di paragone per tutte le sceneggiature a venire» (Paola D’Antuono). Dopo aver diretto un episodio di E.R. – Medici in prima linea e aver recitato in un paio di film, «dirige un episodio di Four Rooms (1995), prima di dedicarsi alla sua terza pellicola, Jackie Brown (1997), tratta da un romanzo di Elmore Leonard. Dopo una pausa durata ben sei anni, ritorna sugli schermi con un altro capolavoro diviso in due parti, Kill Bill – Vol .1 (2003) e Kill Bill – Vol. 2 (2004), un grandissimo progetto creato, pare, come regalo per il trentesimo compleanno di Uma Thurman. È lei, infatti, la protagonista della pellicola nei panni de La Sposa, Beatrix Kiddo, che ha come missione quella di vendicare il brutale assassinio del suo fidanzato. Il film può essere considerato come una sorta di sublimazione di tutti i generi amati da Tarantino: dai film di kung-fu ai cartoni animati, dai telefilm agli spaghetti western. La sceneggiatura è assolutamente originale e, come sempre, ricca di riferimenti espliciti e citazioni di altri lavori (la famosa tuta gialla della protagonista è un chiaro omaggio a Bruce Lee). Nel 2004 è presidente della giuria al Festival di Cannes, l’anno successivo dirige alcune scene di Sin City di Robert Rodriguez. Grande successo di pubblico e di critica hanno gli ultimi due episodi (Sepolto vivo) della quinta serie di Csi: Crime Scene Investigation che Quentin Tarantino dirige nel 2005. Successivamente realizza Grindhouse – A prova di morte (2007). […] Prima di portare sul grande schermo il grandioso progetto di Kill Bill, Tarantino aveva cominciato a lavorare ad un’altra sceneggiatura, quella di Bastardi senza gloria, che riprende e comincia a girare nell’ottobre del 2008. Il film, uscito nel 2009 e favorevolmente accolto da pubblico e critica, è presentato in anteprima assoluta al Festival di Cannes, dove Christoph Waltz vince il premio per la miglior interpretazione maschile. […] Nel 2012 arriva nelle sale Django Unchained. […] Una pellicola, apprezzata dalla critica e dal pubblico, omaggio allo spaghetti western tanto amato da Quentin Tarantino e che riunisce un cast d’eccezione tra cui figurano Leonardo DiCaprio, Kerry Washington, Jamie Foxx e Christoph Waltz, che nei panni del Dott. Schultz vince l’Oscar come miglior attore non protagonista. Mentre Quentin Tarantino porta a casa, per la seconda volta dopo Pulp Fiction, l’Oscar per la miglior sceneggiatura originale» (Domenica Quartuccio). Del 2016 è un altro western, The Hateful Eight, che è valso a Ennio Morricone un Golden Globe e un premio Oscar alla miglior colonna sonora. L’uscita del prossimo film, Once Upon a Time in Hollywood, con Brad Pitt e Leonardo DiCaprio, è attesa negli Stati Uniti per il 9 agosto 2019: sarebbe la nona pellicola (il regista considera infatti un’unica opera i due capitoli di Kill Bill), e quindi, in base a quanto ha più volte dichiarato Tarantino («Per il mio futuro, mi piace l’idea di una filmografia di soli dieci film. Non è scritto sulla pietra, ma questo è il piano. La regia è un gioco per persone giovani, scriverò pièce teatrali, libri e invecchierò con grazia»), la penultima della sua carriera • «Tarantino usa la sua mania cinefila per scandagliare a fondo il repertorio del cinema mondiale, e da questo enorme archivio di storie e immagini trae modelli e materiali con i quali creare il suo personalissimo universo di cellulosa, ironico ed efferato, citazionista ed ultrapop» (Giuseppe Alletto) • «Gli spaghetti western mi hanno influenzato per molti versi, e in particolare per il modo di usare la musica, che a volte salta in primissimo piano. C’è in me qualcosa che mi fa desiderare di lasciarmi andare di tanto in tanto a questi grandi effetti di tipo operistico. Un po’ come se uno raccontasse una storia mettendo in fila tutti gli elementi, e a un certo punto accadesse l’equivalente di ciò che in un musical potrebbe essere un grande numero di danza o una sequenza musicale a tutto volume. Ecco, penso di aver imparato questo dai film italiani» (a Charles McGrath) • Nel 2017 si è sposato con Daniela Pick, cantante israeliana di una ventina d’anni più giovane • «Quando le persone mi chiedono se ho frequentato una scuola di cinema, io dico: “No, sono andato al cinema”».